08 giugno 2020 15:32

“La rivoluzione non andrà in televisione, / La rivoluzione non sarà ritrasmessa in replica / La rivoluzione sarà dal vivo”. In questi giorni è difficile non pensare alle parole e al ritmo di The revolution will not be televised, un pezzo di Gil Scott-Heron del 1970.

Gilbert Scott-Heron (1949-2011) è stato il primo MC della storia e ha anticipato sia l’hip hop sia il nu soul. Era un poeta e un musicista, ma si considerava un “bluesologo”, ovvero uno scienziato dedito alla scoperta delle origini del blues. Proprio come il poeta afroamericano Amiri Baraka (LeRoi Jones) che diceva “provo a fare poesie che siano più musicali possibile così che, sia quando sono lette su una pagina sia quando sono declamate a voce alta da me o da altri, la loro musicalità sia un dato di fatto”, così Scott-Heron usava la parola e il ritmo come lo scalpello di uno scultore. The revolution will not be televised aveva e ha qualcosa di solenne, di monumentale.

Il testo è pieno di riferimenti alla storia americana e all’attualità politica del 1970; potrebbe sembrare archeologia e invece punta dritto al cuore di quello che sta succedendo oggi, cinquant’anni dopo, negli Stati Uniti. Non puoi girarti dall’altra parte, aprirti una birra o farti una canna quando c’è la pubblicità: la rivoluzione non è sotto casa, è già dentro di te e non puoi cambiare canale. E anche oggi, nonostante l’incessante rumore di fondo dei social network, la rivoluzione non puoi hashtaggarla, twittarla o postarla.

Riparlando di questo pezzo all’inizio degli anni novanta Gil Scott-Heron diceva: “Penso che i neri americani siano gli unici veri americani, gli unici che hanno vissuto tutto il processo della storia di questo paese senza saltare nessun passaggio: siamo quelli che hanno marciato, che hanno portato la bibbia e la bandiera e che sono stati mandati a processo. Ed essere nati americani sembra non contare nulla. Perché anche se siamo nati in America dobbiamo ancora trovare ciò che stiamo cercando”.

The revolution will not be televised è apparsa per la prima volta nel 1970 come performance live con un accompagnamento molto scarno nell’album di debutto di Gil Scott-Heron, Small talk at 125th and Lenox. È poi uscita, riregistrata con una band completa, nell’album Pieces of a man del 1971.
Ascoltatele tutte e due.

Gil Scott-Heron
Small talk at 125th and Lenox
Flying Dutchman/Rca, 1970

Gil Scott-Heron
Pieces of a man
Flying Dutchman, 1971

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