29 giugno 2020 17:14

Jackie Shane (1940-2019) è stata una pioniera dell’r&b e una delle prime performer transgender della storia della musica afroamericana. Nata a Nashville ha cominciato ad andare a scuola in abiti femminili a 13 anni con l’appoggio incondizionato della madre che ha sempre accettato il fatto che suo figlio fosse in tutto e per tutto una bambina. Nel Tennessee dei primi anni cinquanta questo non era un dettaglio da poco. Jackie ha cantato fin da piccola, prima in chiesa e poi in diverse band locali. Nel 1960, a vent’anni, si è spostata a Montréal, in Canada, per lasciarsi alle spalle l’America delle leggi Jim Crow e intraprendere una carriera da cantante soul e r&b. In quegli anni era nota e molto popolare in Canada e i fan la associavano a Little Richard di cui si diceva che fosse la cugina. Ovviamente non era vero.

Shane si dichiarerà trans solo nel 2017 quando un giornalista del Globe and Mail volle raccontare la sua storia ormai dimenticata. A partire dal 1970 infatti aveva smesso di esibirsi per rimanere vicina alla madre malata. Shane ha inciso una serie di 45 giri straordinari nel corso degli anni sessanta, tutti recentemente raccolti in un doppio album dall’etichetta statunitense Numero Group. In un lungo testo introduttivo Shane, appena un anno prima di morire, riesce finalmente a raccontare la sua storia e a descriversi con quei pronomi femminili che le erano sempre stati negati dalla legge ma mai da chi la ammirava e le voleva bene. Un disco e una storia da salvare per questo Pride 2020 senza manifestazioni.

Jackie Shane
Any other way
Numero Group, 2018

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