03 settembre 2009 10:28

Il problema della sicurezza personale è abbastanza complicato, ma principalmente si basa su tre fattori: caratteristiche individuali, zone di viaggio e percezioni personali.

In generale una donna che viaggia da sola corre più rischi di un uomo, e un turista corre più rischi di un abitante del posto. Io sono un maschio di un metro e novanta in condizioni fisiche non così disastrose, cammino svelto, preferisco fare le scale invece di prendere l’ascensore, sto attento a cosa mi succede intorno e conosco gli elementi di base dell’autodifesa.

Quindi non mi preoccupo troppo quando vado in giro. Però nei posti in cui non mi sento del tutto al sicuro, porto con me un piccolo fischietto e nella mia stanza uso un fermaporta di gomma.

Per quanto riguarda le zone di viaggio pericolose, prima di avventurarvi in un paese politicamente instabile informatevi sempre sulla situazione.

La percezione del pericolo, invece, varia a seconda delle persone. C’è chi si trova perfettamente a suo agio in situazioni abbastanza rischiose e chi vede fantasmi dietro ogni angolo.

La paura degli attacchi terroristici sugli aerei è irrazionale. Ci sono molte più probabilità di morire fulminati che di essere vittime di un incidente aereo. È più pericoloso il percorso in automobile per raggiungere l’aeroporto! I terroristi hanno causato molti più danni ai loro nemici creando confusione e ritardi negli aeroporti che non dirottando gli aerei.

Non sto dicendo che quando si viaggia non ci sono rischi, solo che sono molto più contenuti di quanto sembra. Se non avete problemi ad andare in macchina all’aeroporto, non dovreste farvene neanche per il resto del viaggio. Prendete precauzioni ragionevoli, ma non andate a caccia di fantasmi.

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