30 aprile 2013 19:44

L’iPad è sempre rimasto nell’ombra dell’iPhone, il suo fratello minore. Quando la Apple l’ha lanciato nel 2010, tutti hanno pensato che fosse solo un iPhone più grande. Anche ora che l’iPad si è dimostrato una valida alternativa ai pc, non gli viene resa giustizia. Quando gli investitori e gli analisti finanziari riflettono sul futuro della Apple, si concentrano sull’iPhone, che resta la gallina dalle uova d’oro dell’azienda.

Nel 2012 la Apple ha venduto 125 milioni di iPhone, che le hanno fatto incassare ottanta miliardi di dollari e hanno prodotto probabilmente profitti per trenta o quaranta miliardi. Gli utili ricavati dagli iPhone sono stati pari a quelli registrati da Google, Amazon, Facebook e Samsung messi insieme.

Povero iPad. Se confrontati con le cifre dell’iPhone, i miliardi incassati con le vendite del tablet sembrano pochi. E nessuno dà all’iPad il merito di aver fatto la fortuna della Apple nel settore dei touchscreen. Se l’iPad potesse spiegare al mondo di essere nato per primo, che il progetto del tablet Apple è partito nel 2003, molto prima che l’azienda cominciasse a pensare a un telefono, le cose sarebbero diverse.

Ma non temere, iPad: hai davanti a te un futuro luminoso. Tra un paio d’anni potrai occupare il posto che ti spetta in cima alla gerarchia dei prodotti Apple. Da una parte il predominio di tuo fratello si sta esaurendo. È probabile che l’iPhone resti uno dei prodotti high tech più diffusi al mondo, ma la sua popolarità è stata messa in discussione da tanti rivali a basso prezzo, ed è ragionevole aspettarsi che la crescita dei suoi profitti rallenti.

Il mercato sta cambiando. Il mercato globale degli smartphone si sta allargando verso le fasce di reddito basse, tra i consumatori dei paesi in via di sviluppo, che stanno sostituendo i loro telefonini tradizionali a buon mercato con smartphone altrettanto economici, e per la Apple l’unico modo di affermarsi in quel settore sarà offrire un telefono a basso costo.

Intanto l’iPad è immune alla competizione. Grazie al lancio dell’iPad Mini da 329 dollari, il prodotto è a buon mercato. Sono 350mila le app progettate per il tablet, e nessun altro può vantare neanche lontanamente una scelta così ampia. E ogni anno la Apple lancia sul mercato un nuovo iPad più veloce e leggermente migliore.

Il 23 aprile la Apple ha venduto diciannove milioni di iPad nei primi tre mesi dell’anno, con un aumento del 65 per cento rispetto allo stesso trimestre del 2012. Nello stesso periodo, l’azienda ha venduto 37 milioni di iPhone, circa il 7 per cento in più rispetto all’anno precedente. Se questa tendenza continuerà, l’iPad eclisserà l’iPhone e diventerà il primo prodotto della Apple per vendite entro il 2015, se non prima ancora. A quel punto la nostra visione della Apple cambierà: l’azienda sarà il primo produttore mondiale di tablet, e a tempo perso si occuperà anche di iPhone e di Mac.

Come ho scritto l’anno scorso, la strategia adottata dall’azienda per l’iPad si basa sullo stesso copione usato per l’iPod. In quel caso la Apple ha creato un prodotto che ha dettato la linea per tutta la sua categoria, e poi ha continuato ad ampliare la gamma per occupare tutte le nicchie dei prezzi: dopo il primo iPod sono usciti l’iPod Mini, il Nano, lo Shuffle e il Touch.

La Apple non guadagnava molto con i modelli più economici, ma era pronta a sacrificare una fetta di utili perché aveva un asso nella manica: il fenomeno del lock in. Visto che la musica degli utenti veniva conservata dentro iTunes, dove veniva anche comprata, chi entrava a far parte dell’ecosistema dell’iPod era poco motivato ad abbandonarlo.

La strategia dell’iPad. Lo stesso sta accadendo con l’iPad. Negli ultimi tre anni la Apple ha diversificato la sua linea di tablet: oggi ne vende uno ad alta definizione da 9,7 pollici per 499 dollari, uno delle stesse dimensioni ma senza alta definizione per 399 dollari e l’iPad Mini per 329 dollari. Certo, non si tratta di un prezzo stracciato: i tablet Kindle di Amazon costano 159 dollari e il Nexus 7 di Google si può acquistare a 199 dollari. In realtà le vendite dell’iPad sono state ridimensionate da questi rivali a buon mercato.

Secondo l’istituto di ricerca Idc, nell’ultimo trimestre del 2012 la Apple si è aggiudicata il 44 per cento del mercato dei tablet, con una riduzione del 52 per cento rispetto allo stesso periodo del 2011. Per la Idc nel 2013 la Apple coprirà il 46 per cento del mercato, mentre tutta una serie di tablet Android a basso prezzo genereranno il 48 per cento delle vendite.

Per la concorrenza vendere questi dispositivi ha un prezzo: né Amazon né Google fanno profitto con i tablet offerti a meno di duecento dollari. Questa è una dimostrazione dell’impossibilità di competere con l’iPad: nel corso degli anni le vendite del tablet della Apple sono aumentate del 65 per cento, mentre gli avversari non hanno guadagnato niente dalla diffusione di quel tipo di prodotto.

Perché gli utenti sono disposti a spendere 329 dollari per un iPad quando possono procurarsi un tablet Android per duecento dollari? Non perché l’iPad è più bello o più potente, ma perché è più utile visto che il suo app store contiene molte più app di quelle disponibili per qualunque altro tablet. La Apple sostiene che il suo store contiene 350mila app sviluppate solo per il suo tablet. Mentre Google non ha mai comunicato quante app Android ci sono per il suo tablet. Ma basta andare sul Play store per capire che il numero è basso.

App utili. Questo è un vantaggio cruciale, perché a differenza degli smartphone, i tablet sono piuttosto inutili se non ci si installano app utili. Secondo l’istituto di ricerca Chitika, quasi l’82 per cento del traffico generato in rete da tablet proviene da utenti di iPad. Il secondo dispositivo più usato è il Kindle Fire, che copre appena l’8 per cento circa di tutto il traffico.

Lanciando sul mercato l’economico iPad Mini, la Apple ne ha ridotto la redditività complessiva, e questo è uno dei motivi che hanno fatto scendere il prezzo delle sue azioni. Ma come per gli iPod, questa perdita di utili aiuterà a consolidare il dominio del mercato. La Apple, contando sull’effetto lock in, è sicura che chi oggi salta sul carrozzone dell’iPad gli resterà fedele per sempre. Gli sviluppatori continueranno a creare app per l’iPad e in questo modo ancora più persone saranno attratte dall’iPad, cosa che accentuerà l’interesse degli sviluppatori.

Il settore dell’high-tech si aspetta da anni che la Apple presenti un nuovo grande prodotto. Ma è un atteggiamento irrazionale: nessuno sa che cosa vorrebbe dalla Apple e tutti chiedono solo qualcosa di nuovo. Nella nostra ossessione per le novità, ci stanno sfuggendo le potenzialità dell’esistente. È decisamente plausibile che il nuovo grande prodotto della Apple esista già: l’iPad sarà un fenomeno straordinario. Aspettate e vedrete.

(Traduzione di Floriana Pagano)

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it