17 novembre 2014 18:10

Ventitré canzoni, due ore di musica. Hard rock, garage, folk, bluegrass. White Stripes, Raconteurs, carriera solista. Dal cilindro di Jack White escono talmente tante cose che si fa fatica ad assimilarle.

Questa è l’impressione che rimane addosso, una volta usciti dal suo concerto alla Forest National di Bruxelles.

Non è solo una questione di quantità. È una questione di stoffa. O ce l’hai, o non ce l’hai. Jack White ne ha a volontà e gli piace ricordarlo, ogni volta che può.

La stoffa resta, anche con il passare del tempo. Pazienza se si sono sciolti i White Stripes. Pazienza se i Raconteurs e i Dead Weather sono stati un bel passatempo, ma pur sempre un passatempo. Jack White ha una solida carriera solista, che ha un po’ perso per strada la forza d’urto dei White Stripes ma ha acquistato più dimestichezza con le radici del folk. E sono arrivati due ottimi dischi come Blunderbuss e Lazaretto.

Oggi, soprattutto dal vivo, queste due anime convivono, e creano il prototipo della rockstar perfetta.

Al fianco di Jack White c’è poi una band in grado di reggere la furia e l’inquietudine della sua chitarra: meritano più di una citazione il batterista Daru Jones, un mostro di bravura, e la sensuale violinista e cantante Lillie Mae Rische.

Per farsi un’idea basta guardare il concerto a Glastonbury (alla tastiera c’era ancora Isaiah “Ikey” Owens, morto il 14 ottobre).

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Un altro esempio? La splendida performance acustica allo Château de Fontainebleau, in Francia, per il sito La Blogothèque.

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A Bruxelles Jack White ha dimostrato ancora una volta cosa è in grado di fare sul palco. Suona il country di Loretta Lynn con una naturalezza disarmante, interpreta dolci ballate come We’re going to be friends come un vecchio cantante folk degli anni sessanta, ma al tempo stesso suona il rock dei White Stripes con la cattiveria di un ragazzino.

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A questo punto arriva una domanda inevitabile: perché non viene più a suonare in Italia? Cosa aspettano i promoter italiani a riportarlo nel nostro paese? Lancio un appello. Per favore: #bringbackourJackWhite.

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