03 luglio 2015 20:03

Kendrick Lamar, Alright
Nel suo ultimo album, To pimp a butterfly, Kendrick Lamar affronta, tra gli altri, temi come la depressione e il suicidio. Alright è una delle canzoni più ottimiste del disco, e descrive il periodo in cui Kendrick è uscito dalla depressione e si è convinto, come recita il ritornello, che alla fine “andrà tutto bene”. Dopo averlo scelto come quarto singolo estratto dal disco, Lamar ha affidato la regia del video a Colin Tilley. Nel filmato, girato a San Francisco, ci sono allusioni neanche troppo velate alle violenze commesse negli ultimi anni dalla polizia statunitense contro gli afroamericani. Sinceramente, To pimp a butterfly è sempre più candidato a diventare il disco dell’anno.

Per visualizzare questo contenuto, accetta i cookie di tipo marketing.

Four Tet, Morning side
Il britannico Four Tet, al secolo Kieran Hebden, è uno degli autori di musica elettronica più importanti in circolazione. Ha collaborato con Aphex Twin, i Radiohead, Burial, ma anche con i Black Sabbath. Lo scorso 21 giugno ha pubblicato il suo nuovo disco, Morning/Evening. Dura 40 minuti ed è diviso in due parti (Morning side e Evening side). Il primo brano include un campionamento della voce di Lata Mangeshkar, storica cantante e compositrice indiana.

Per visualizzare questo contenuto, accetta i cookie di tipo marketing.

Chemical Brothers, Under neon lights (feat. St. Vincent)
I Chemical Brothers hanno il vizio di fare le collaborazioni giuste al momento giusto. Negli anni novanta hanno fatto ottime cose con Beth Orton e Noel Gallagher, dieci anni fa hanno ospitato nei loro album Richard Ashcroft e il rapper Q-Tip. Nel loro nuovo singolo, Under neon lights, c’è spazio per St. Vincent, al secolo Annie Clark, talentuosa cantautrice statunitense. La fusione è riuscita in modo impeccabile, anche stavolta.

Per visualizzare questo contenuto, accetta i cookie di tipo marketing.

Father John Misty, The suburbs (Arcade Fire cover)
Nei mesi scorsi Father John Misty, cantautore statunitense autore del bellissimo I love you, honeybear, si è divertito a suonare parecchie cover. Ha cantato, tra le altre, Heart-shaped box dei Nirvana e I’m your man di Leonard Cohen. Ma questa versione di The suburbs, commovente pezzo degli Arcade Fire datato 2010, è la più riuscita di tutte. La voce calda e delicata di Father John Misty è perfetta per rendere la malinconia del brano.

Per visualizzare questo contenuto, accetta i cookie di tipo marketing.

Beach House, Sparks
Alla fine di agosto i Beach House pubblicheranno il loro nuovo album, il successore di Bloom. Il singolo che anticipa il disco è Sparks, un’ipnotica ballata con un’introduzione quasi noise, che fa venire molta voglia di ascoltare il resto dell’album.

Per visualizzare questo contenuto, accetta i cookie di tipo marketing.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it