Nicolas Jaar, Killing time
Il 30 settembre Nicolas Jaar ha pubblicato il suo terzo album, Sirens. Il nuovo lavoro del musicista statunitense di origini cilene è, come sempre, sospeso tra rock, elettronica e pop, e Jaar si diverte a incastrare suoni stranianti dentro delicati tappeti ambient. Sirens non è all’altezza dei suoi dischi precedenti (soprattutto del notevole Space is only noise), ma offre diversi momenti interessanti. Per esempio il pezzo di apertura, Killing time, che comincia come un brano di Nina Simone e si trasforma in una ballata funebre, o l’oscura Three sides of Nazareth, che nelle strofe ricorda i New Order e sembra riecheggiare gli orrori della dittatura di Augusto Pinochet.
The Rolling Stones, Just your fool
I Rolling Stones sono inossidabili. Non solo continuano a fare concerti in tutto il mondo, incuranti di aver superato i settanta. Il 2 dicembre pubblicheranno pure un nuovo album, il primo in undici anni, che si intitola Blue & lonesome. Il disco è stato registrato in soli tre giorni ai British Grove Studios di Londra senza sovraincisioni ed è una raccolta di classici del blues. Che Keith Richards e Mick Jagger siano cresciuti a pane e Willie Dixon non è un mistero. Peccato che, a sentire il singolo d’esordio Just your fool, ci sia un po’ puzza di compitino. Aspettiamo il resto però, prima di sentenziare.
Hamilton Leithauser + Rostam, In a black out
Il progetto Hamilton Leithauser + Rostam sembra fatto su misura per i tipici appassionati di musica indie, quelli che vanno tutti gli anni al Primavera sound e non si perdono una recensione di Pitchfork (molti di noi, me compreso, sono pericolosamente vicini a questa descrizione). Il duo è formato da Hamilton Leithauser, cantante dei The Walkmen, e Rostam Batmanglij, polistrumentista dei Vampire Weekend. Il disco che hanno registrato insieme è una sintesi dello stile delle loro band. E funziona di più quando si distacca, seppur timidamente, dai canoni dell’indie rock. In a black out, un brano folk nostalgico sulla vita di provincia, è uno dei pezzi più sorprendenti e coinvolgenti del disco.
Aged in Harmony, You’re a melody
Sam Shepherd, in arte Floating Points, è uno dei compositori e produttori di musica elettronica più interessanti degli ultimi anni. Il suo album Elaenia, uscito nel 2015, è stato giustamente celebrato dalla critica internazionale. Sfruttando il credito che si è conquistato, Shepherd sta lanciando diversi progetti interessanti. Per esempio ha fondato la casa discografica Melodies, con la quale ha pubblicato una ristampa di un singolo degli Aged in Harmony, gruppo funk-disco di Detroit degli anni settanta. L’etichetta ad agosto ha pubblicato una ristampa degli unici tre singoli della band, You’re a melody, I feel like dancin’ eTrust me.
Thee Oh Sees, The poem
I Thee Oh Sees, se visti dal vivo, sono una delle esperienze sonore più selvagge del rock psichedelico mondiale. Quello della band statunitense è un muro del suono ambulante, orchestrato dal folle leader John Dwyer. Oltre a un’intensa attività dal vivo, la band è molto attiva anche dal punto di vista discografico. Ad agosto era uscito l’album A weird exits. Il suo successore, An odd entrances, arriverà a novembre. Il primo singolo estratto, a sorpresa, è un pezzo tranquillo dalla melodia beatlesiana, anche se ascoltandolo con attenzione si percepisce una discreta inquietudine.
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