15 settembre 2011 00:00

L’associazione degli scrittori statunitensi ha annunciato che denuncerà l’università del Michigan per impedire che siano digitalizzati e resi disponibili gratuitamente i vecchi libri di autori non più rintracciabili. Solo nella biblioteca dell’università del Michigan sono cinque milioni i volumi “orfani”. L’associazione degli scrittori sostiene che, se andasse avanti, il progetto porterebbe a una “larghissima diffusione di questi libri, con effetti potenzialmente catastrofici”. Seth Godin, esperto di internet e di marketing, si chiede giustamente cosa possa esserci di così catastrofico nel prendere un libro impolverato e dimenticato e farlo tornare a vivere su internet, soprattutto se l’autore è morto da così tanto tempo che perfino gli eredi sono irrintracciabili. Per capire quanto stia cambiando il mondo dei libri, l’Economist consiglia di andare all’Ikea: nei prossimi mesi sarà lanciata una nuova versione della libreria Billy. Gli scaffali saranno più profondi, perché nelle case le librerie si usano sempre meno per i libri e sempre più per i soprammobili e le cianfrusaglie varie. Negli Stati Uniti un quinto dei libri venduti sono ebook e nei primi cinque mesi di quest’anno le vendite dei libri digitali hanno superato per la prima volta quelle dei libri di carta (appena un anno fa si vendevano tre libri di carta ogni libro digitale). Insomma, non solo il cambiamento è in corso, ma è più rapido del previsto. È chiaro che per gli editori grandi e piccoli, per le catene nazionali e le librerie di quartiere, per gli scrittori affermati e per i giovani esordienti le difficoltà dei prossimi anni saranno molte. Anche la musica e il cinema hanno dovuto affrontarle. Ma resistere al cambiamento è inutile e controproducente, molto meglio cercare di sfruttarne tutte le opportunità: per sperimentare idee nuove e abbandonare le vecchie abitudini. 

Internazionale, numero 915, 16 settembre 2011

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it