07 maggio 2020 15:12

Scrive un lettore che si chiama Cristian: “Ho letto tantissimo in questi due mesi. Libri in sospeso ma anche notizie. Era inevitabile. È difficile cogliere la portata di quello che succede restando in casa. È servito per prendere le misure del presente e farsi un’idea di quel domani così incerto che inizia ormai dal giorno dopo e va avanti fino a mesi e anni a venire. Per molti di noi il dramma è stato immediato e concreto. Per tutti gli altri, forse la maggioranza, sembra che il peggio debba ancora venire. La crisi potrebbe colpire su molti fronti, privati o collettivi, fisici o psicologici, economici o politici. La sensazione è di impotenza. Come restare su una spiaggia in attesa di un’onda molto, molto alta. Ci sono tante cose che sfuggono al nostro controllo. Ma come si può diventare parte attiva? Come si potrà concretamente agire sul presente per scongiurare quello che molti di noi temono e cioè una degenerazione della situazione politica e l’inasprimento di un senso di malessere sociale già molto accentuato? Il futuro non è scritto. Ma come possiamo, almeno in parte, contribuire a scriverlo?”.

Difficile trovare una risposta. Forse partendo dalle parole scritte tanti anni fa da Roberto Roversi, poeta e libraio di Bologna, e usandole come bussola: “Per me, in questo momento in cui tutto sembra uguale nel negativo e non c’è uomo o cosa che diano o propongano un fremito di verità e di speranza, credo che si debba ricucire dal basso (o dall’inizio) il proposito stravolgente, ‘totalizzante’, di rifare il mondo. Rifarlo diverso, non nuovo. Importa poco che sia nuovo, importa che sia diverso, cambiato, stravolto rispetto ai vecchi schemi. Un mondo diverso è un mondo sradicato dalle norme di consuetudine arrugginita consegnataci dai secoli, dagli anni, dai giorni, dalle ore, dai minuti passati. Ma credo anche che, per volere sul serio il mondo diverso, occorra soprattutto una pazienza lucida e una costanza che prenda aria e forza dalla speranza che non si quieta”.

Questo articolo è uscito sul numero 1357 di Internazionale. Compra questo numero|Abbonati

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