Giuseppe Caliceti, Una scuola da rifare

Feltrinelli, 252 pagine, 15 euro

Come i pediatri, anche i maestri elementari si dividono in due categorie: quelli che non sopportano i bambini e quelli che non sopportano i genitori. Giuseppe Caliceti, scrittore e maestro elementare a Reggio Emilia, appartiene alla seconda categoria, di gran lunga la migliore, e come spiega in questo libro ha le sue buone ragioni.

In Italia, dove – almeno fino all’applicazione dei tagli decisi nel 2008 – la scuola primaria è stata una delle istituzioni sociali più avanzate, i genitori non hanno sempre fatto la loro parte: in molti casi si sono limitati a chiedere piccole deroghe per il proprio bambino (sull’orario, sul cibo, sulla valutazione), talvolta si sono accodati, senza informarsi troppo, al coro delle lamentele sul declino dell’istruzione, più in generale hanno considerato il luogo dove i propri figli trascorrono le loro giornate più un parcheggio che un luogo di formazione.

Alternando brevi racconti esemplari ricavati dalla propria esperienza a note di spiegazione di un sistema scolastico diventato sempre più complicato a forza di riforme e adattamenti, Caliceti fa capire non solo quali potrebbero essere le soluzioni ai tanti problemi che oggi interessano la scuola, ma anche quanto la battaglia per una scuola “laica, gratuita, libera e solidale” sia oggi, forse, la più importante, certamente la più urgente, tra quelle che aspettano tutti, genitori e non.

Internazionale, numero 906, 15 luglio 2011

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it