23 aprile 2017 18:00

Massimo De Carolis, Il rovescio della libertà. Tramonto del neoliberalismo e disagio della civiltà
Quodlibet, 298 pagine, 22 euro

Qual è la forma di quel pensiero che ha plasmato le politiche locali e globali negli ultimi trenta o quarant’anni e che chiamiamo neoliberalismo? A questa domanda prova a rispondere Massimo De Carolis, andando all’origine di quell’idea, studiandola nei testi dei suoi fondatori (Rüstow, Hayek, von Mises), convinto che per quanto siano importanti i fatti che quella teoria ha prodotto (scelte economiche, fiscali e politiche), è nelle premesse teoriche che bisogna verificarne la consistenza.

Prendendo il neoliberalismo seriamente, De Carolis scopre che il suo successo è dovuto alla capacità di rispondere a un problema molto serio che si manifestò dopo la seconda guerra mondiale: con quali valori tenere insieme una società plurale e sempre più grande. Per i neoliberali quei valori non dovevano corrispondere a quelli stabiliti da una qualche autorità sovrana, ma a quelli che si determinano spontaneamente dagli scambi nel mercato globale.

Oggi è chiaro quanto questa risposta sia sbagliata: modellare le scelte sulla base di questo principio non ha modificato i rapporti di forza; in nome del libero scambio si sono costruiti monopoli; il mantenimento della pace ha dato spazio ai signori della guerra. Così la riflessione sulle origini del neoliberalismo ci permette di intravedere le ragioni della crisi che oggi attraversa.

Questa rubrica è stata pubblicata il 21 aprile 2017 a pagina 92 di Internazionale, con il titolo “La parabola del neoliberalismo”. Compra questo numero| Abbonati

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