L’altro giorno, mentre mi documentavo sull’uscita dei film di Fellini in Italia, sono finito negli archivi online dell’Unità e della Stampa, finora gli unici quotidiani italiani ad aver digitalizzato tutti i numeri usciti. L’archivio dell’Unità risale al 1924, quello della Stampa addirittura al 1867.

Sfogliare le pagine dei giornali di mezzo secolo fa, quando uscì Otto e mezzo, fa un effetto bizzarro. Almeno su di me. Da una parte c’è uno straniamento micidiale, proprio nel senso dell’otstranenie dei formalisti russi (nella mia gioventù bruciata sono stato un ammiratore di Viktor Šklovskij). L’otstranenie, in breve, è la capacità dell’arte di rendere strane le cose normali, creando un senso di alienazione nel lettore. Ecco un esempio tratto dalla prima pagina dell’Unità del 10 luglio 1963:

“In un recente articolo l’on. Bruno Storti, qualificato esponente della Democrazia cristiana e segretario della Cisl, dopo essersi doluto e meravigliato della critica reazione della Cgil all’accordo Cisl-Uil – dato che questo accordo non attaccava esplicitamente la Cgil ma il Pci – ha indicato la ‘massiccia influenza’ del Partito comunista sulla Cgil come principale responsabile delle difficoltà che si opporrebbero allo svolgimento di un discorso unitario”.

A leggere questo testo mi sono sentito come un tombarolo davanti a una stele in caratteri etruschi. Cosa vogliono dire queste parole arcane? Mi galleggiano davanti come il pulviscolo nell’occhio, come delle

muscae volitantes, quei puntini simili a mosche che si vedono quando, sdraiati su un lettino sulla spiaggia di Fregene o di Capalbio (sto cercando di immedesimarmi nell’epoca), chiudiamo gli occhi.

Ma, insieme all’alienazione, c’è anche qualcosa di terribilmente familiare in queste parole. Ho l’impressione di assistere a una lite condominiale che va avanti da decenni e viene tramandata di generazione in generazione. Questo senso di familiarità viene confermato da un altro articolo dell’Unità, uscito sempre il 10 luglio 1963. Sotto l’occhiello “Assurdo accordo di centrosinistra” leggo il titolo: “Il Psi accetta la proposta Dc per le commissioni”.

Nell’articolo che segue, ci sono delle frasi che potrebbero essere state pronunciate qualche settimana fa. Riccardo Lombardi, esponente di spicco della corrente autonomista del Psi negli anni del “frontismo”, dice che l’accordo raggiunto tra Dc, Psdi, Pri e Psi sulla composizione delle commissioni parlamentari “non deve essere in alcun modo una predeterminazione di maggioranza”.

Nihil sub sole novum.

PS. “The past is a foreign country: they do things differently there” (“Il passato è un paese straniero. Lì, tutto si svolge in modo diverso”) è la frase con cui si apre il romanzo The go between (L’èta incerta, 1953) dello scrittore inglese L.P. Hartley. È diventata quasi proverbiale nell’inglese moderno, al punto che molti di quelli che la usano (spesso abbreviata e storpiata in “the past is another country”, forse sotto l’influenza di un’altra frase simile tratta dall’Ebreo di Malta di Marlowe) non ne conoscono l’origine.

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