04 luglio 2017 12:17

Non ho fatto uno studio scientifico, ma sarei pronto a scommettere che tra i problemi sottoposti alle rubriche di posta del cuore uno dei più frequenti è: “Sto uscendo con un uomo, o una donna, ed è tutto perfetto tranne che per una cosa…”. Quella cosa, ovviamente, cambia a seconda dei casi.

Magari le sue idee politiche sono l’opposto delle nostre, forse la sua igiene personale è terrificante, oppure abbiamo un atteggiamento completamente diverso nei confronti del denaro. Ma quello che hanno in comune tutti questi dilemmi è che sembrano insolubili.

Tranne che per quell’unico neo, tutto va a meraviglia, è un’occasione da non lasciarci sfuggire, se non vogliamo passare il resto della vita a pentircene. Eppure il difetto in sé non è da poco, è veramente insuperabile. “Sono così elettrizzato e felice, abbiamo già cominciato a parlare di andare a vivere insieme perché ‘sappiamo che siamo fatti l’uno per l’altra’”, ha scritto qualche giorno fa un uomo alla psicologa del New York Magazine, Lori Gottlieb. “Tranne che per una cosa… lei è assolutamente decisa a non avere figli”. Voleva sapere se c’era qualche possibilità di farle cambiare idea, o se due persone follemente innamorate come loro dovevano lasciarsi.

Porre la questione in modo diverso
Ogni volta che vi sentite dilaniati tra due alternative altrettanto irresistibili, è probabile che ce ne sia una terza che non vedete, un presupposto sbagliato, un modo diverso di porre la questione.

Succede spesso in quello che Gottlieb definisce il “paradosso del perfetto tranne per…”. Magari siete convinti che la persona in questione sia perfetta eccetto che per una cosa, ma è molto probabile che vi sembri perfetta proprio per quell’aspetto. È un segnale che vi manda il vostro inconscio, sostiene Gottlieb. Forse avete paura di impegnarvi, perciò siete attirati proprio da un rapporto che è destinato a non durare (vedi anche le storie con le persone sposate).

O forse trovate attraente un certo tipo di persona, ma per motivi malsani – per esempio, perché vi ricorda la vostra tragica infanzia – perciò il vostro inconscio vi protegge, scegliendo qualcuno con il quale esiste un presupposto intrinseco per non andare avanti.

I nostri problemi ci indicano la strada della guarigione

L’inconscio funziona veramente in questo modo, mettendoci in situazioni stressanti per costringerci a riflettere e imparare qualcosa di più su noi stessi? Oggi molti psicologi tendono a dubitarne.

Ma ai fini del nostro discorso, non sono sicuro che abbia importanza: il solo fatto di considerare questa possibilità ci consente di individuare nuove scelte in situazioni apparentemente impossibili. Quando abbiamo davanti un problema, siamo sempre tentati di chiederci come risolverlo, o come liberarcene, ma l’alternativa è chiederci che cosa sta cercando di dirci. “Dobbiamo prendere atto che i nostri problemi non ci vengono inflitti a caso”, scrivono gli psicologi junghiani Marcella Weiner e Mark Simmons. “Hanno lo scopo di servirci da guida indicandoci la strada per la guarigione”.

Perciò, cercate di capire perché siete attratti da qualcuno che al tempo stesso non sopportate, e improvvisamente vi sembrerà ovvio se dovete restarci insieme o lasciarlo. A volte, per citare il titolo di Weiner e Simmons, il problema è la soluzione.

(Traduzione di Bruna Tortorella)

Questo articolo è apparso sul quotidiano britannico The Guardian.

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