Si tratta di una nuova maschera o è il riconoscimento di una battaglia perduta? Mostrandosi al fotografo del Sunday Times, Paul Stuart, senza trucco - le rughe scavate dagli anni, la pelle del collo avvizzita - in un articolo di John Follain, Silvio Berlusconi appare finalmente con il suo vero volto: quello di un uomo di 77 anni, festeggiati il 29 settembre 2013. Vent’anni dopo la sua “discesa in campo”, di cui si è commemorato l’anniversario, il Cavaliere getta la spugna: difficile per lui continuare a fare il giovane quando i suoi avversari Matteo Renzi, Enrico Letta o Angelino Alfano hanno quarant’anni o anche meno.
Questa apparizione crepuscolare, di cui è difficile pensare che non abbia un significato politico, mette fine a un ciclo di vent’anni di corsa contro il tempo e i suoi danni. Dal suo arrivo al potere fino alla sua caduta, la saga dei suoi impianti tricologici, dei suoi lifting, delle sue cure dimagranti e dei programmi di rimessa in forma, ha costruito il mito di questo “latin lover” il cui fondotinta si ispessiva via via che l’età delle sue conquiste diminuiva. Una collaboratrice era appositamente incaricata di ricomprare alle agenzie tutte le foto considerate degradanti per l’immagine che Berlusconi voleva dare di sé attraverso i media.
Riprendendo la tesi dello storico americano Ernst Kantorowicz espressa in
The king’s two bodies (I due corpi del re) - secondo la quale il sovrano è dotato di due corpi: un corpo fisico e quindi mortale e un corpo politico che sopravvive - Marco Belpoliti sosteneva nel suo impertinente libro Il corpo del capo (Guanda) che nel caso del Caimano i corpi del sovrano si erano unificati diventando uno solo.
Questo corpo alimentato, rimodellato, scolpito era il primo tesoro dell’ex presidente del consiglio. Vera e propria pin up della vita politica italiana, è grazie a questo fisico in costruzione permanente e ai suoi discorsi che promettevano la rivoluzione liberale, che Berlusconi ha conquistato gli elettori nel 1994, nel 2001 e nel 2008, soppiantando tutta una serie di capi del governo grigi e intercambiabili, almeno nelle apparenze. Il messaggio era il corpo: confermava la salute, la condizione fisica, il gusto di vivere e di approfittarne “fino a 120 anni” del suo felice proprietario.
Cosa ci dice oggi invece il nuovo volto di Berlusconi? La sua intenzione di voltare pagina dopo essere stato escluso dal parlamento una volta condannato in via definitiva? O al contrario il suo desiderio di scrivere un nuovo capitolo? Invecchiato, logoro, stanco, Berlusconi porta ormai come un trofeo le tracce delle sue lotte.
Nel momento in cui ha concluso un accordo con Matteo Renzi (di quasi quarant’anni più giovane) per dare all’Italia una legge elettorale che garantisca stabilità governativa e per cambiare la costituzione, Berlusconi ha almeno il volto appropriato al nuovo ruolo che sogna di ricoprire: diventare il padre della nazione. Non gli rimane molto tempo per averne la statura.
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it