Qualcuno mi ha chiesto come mai ho scritto che Kate Hudson era perfetta “a sorpresa” per il suo ruolo in Skeleton key. La sorpresa ha più a che fare con la trama che con le capacità della figlia di Goldie Hawn. Comunque, se Skeleton key è il film dove Kate Hudson mi è piaciuta di più (non me ne vogliano i fan di Quasi famosi), ecco a voi il film in cui mi è piaciuta di meno. Le quattro piume di Shekhar Kapur è l’ultima versione cinematografica del romanzo di Alfred Woodley Mason. Da ragazzo avevo già visto un adattamento di Zoltán Korda e Terence Young, ma non mi era rimasto molto impresso. Invece la versione di Kapur me la rivedo volentieri, fondamentalmente perché è uno dei pochi film con Heath Ledger e quindi me lo tengo stretto.
Nel 1884, Harry è un giovane militare dell’esercito britannico di cui tutti vanno fieri: sia i suoi commilitoni e amici per la pelle, sia la sua fidanzata e il padre generale che ha grandi aspettative per il figlio. Quando si tratta di partire per sedare la ribellione del Sudan, Harry decide che la vita militare non fa per lui. Il tempismo non è dei migliori, e amici e fidanzata gli voltano le spalle, inviandogli quattro piume bianche, simbolo di codardia. Harry allora parte per l’Egitto, deciso a dimostrare di non essere un vigliacco. Il film attualizza in modo convincente la materia del romanzo, mostrando la superbia colonialista e militarista dell’impero britannico. È un buon film d’avventura e se si ha voglia si può imparare anche qualcosa sulle famigerate imprese coloniali britanniche. Ma Le quattro piume funziona soprattutto per la grande umanità del suo protagonista.
Le quattro piume
Di Shekhar Kapur. Con Heath Ledger, Wes Bentley, Djimon Hounsou, Michael Sheen, Kate Hudson. Regno Unito/Stati Uniti 2002, 125’. Su Prime video.
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