04 giugno 2020 18:24

Nel 1998, un paio d’anni prima che scoppiasse la bolla della new economy, quando eravamo pronti a lanciarci con convinzione verso un radioso futuro digitale globale, il thriller di Tony Scott Nemico pubblico sollevava qualche dubbio sul fatto che quel mondo sarebbe stato quello che davvero volevamo. Un avvocato di Washington, per puro caso e praticamente senza saperlo, si trova coinvolto nell’omicidio di un deputato statunitense ordinato da un dirigente della National security agency (Nsa), determinato a favorire in tutti i modi l’approvazione di un disegno di legge sulla sorveglianza.

La vita dell’avvocato è messa sottosopra dai servizi segreti, ma per sua fortuna trova l’aiuto di un ex agente dell’Nsa, paranoico solo perché “addetto ai lavori”. L’aspetto tecnologico della vicenda, che all’epoca sembrava quasi fantascientifico, in una ventina d’anni si è incredibilmente evoluto. Oggi non c’è più bisogno di satelliti e microspie per entrare nella vita di qualcuno, visto che i possibili strumenti di controllo li portiamo sempre con noi, dappertutto. E anche una delle altre questioni sollevata dal film, cioè quella della necessità di controllare chi controlla, è tutt’altro che risolta.

Ma la cosa migliore di Nemico pubblico è che non è un film di denuncia, ma un thriller impossibile da abbandonare. Un film brillante con un cast epocale e tanti dettagli (come la citazione indiretta della Conversazione di Francis Ford Coppola attraverso una foto di Gene Hackman) che ogni volta ci danno soddisfazione.

Nemico pubblico
Di Tony Scott. Con Will Smith, Gene Hackman, Jon Voight, Regina King, Lisa Bonet, Tom Sizemore, Jack Black, Jason Lee, Jack Busey, Scott Caan, Barry Pepper, Anna Gunn, Gabriel Byrne, Stuart Wilson, Loren Dean e Jason Robards. Stati Uniti 1998, 132’. A noleggio.

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