Tom Sandberg
Foro Boario, Modena
Fino al 10 gennaio 2016
Il fotografo norvegese, in trent’anni di carriera, ha creato visioni inquiete e riflessioni sulla vita e sulle sue sfumature. La mostra Around myself segue l’allestimento che l’autore ha indicato prima di morire, un anno fa: le opere sono esposte senza didascalie e in maniera disordinata per ricreare un caos esistenziale senza soluzione, dove tutto però trova una logica. Inoltre saranno proiettati due documentari con testimonianze dirette dell’artista.

Rena Effendi
10b photography, Roma
Fino al 30 ottobre 2015
Waiting for winter raccoglie opere provenienti da tre progetti realizzati da Effendi: Built on grass (2014), Chernobyl: still life in the zone (2010) e Khainaliq village (2006). Tutti e tre raccontano la vita del mondo contadino e la sua lentezza, ma allo stesso tempo rompono lo stereotipo della tranquillità di questa dimensione, “mettendo in risalto i segni della fatica, l’avversità dell’ambiente e le difficoltà della vita quotidiana”.

Bitume Photofest Serre Salentine
Gallipoli
Fino al 27 settembre 2015
Il tema di questa seconda edizione è Rural layers, una riflessione sui mutamenti nel paesaggio contemporaneo e i suoi aspetti antropologici e identitari. La mostra è composta soprattutto da un allestimento all’aperto caratterizzato da stampe in grande formato dislocate lungo un percorso nel centro storico di Gallipoli. Tra gli artisti esposti ci sono Fernando Gallegos dal Messico, Eugenia Maximova dalla Bulgaria e lo statunitense Robert Herman.

Sguardo di donna
Casa Tre Oci, Venezia
Fino all’8 dicembre 2015
Venticinque autrici e venticinque storie sul mondo, raccolte in 250 opere. Tra le altre sono esposte immagini di Diane Arbus, Martina Bacigalupo, Letizia Battaglia, Margaret Bourke-White e Sophie Calle. La curatrice ha scelto artiste che usano la fotografia “come mezzo per esprimersi e che hanno colto la stessa umanità, unicità, differenza delle infinite varietà dei soggetti ritratti, nell’intento di sottrarsi alla paura della diversità”.

Massimo Mastrorillo
Leica Galerie, Milano
Aliqual è un progetto che Mastrorillo ha iniziato a sviluppare dopo essere tornato all’Aquila per circa 6 anni, dal terremoto del 2009. “Nel titolo della mostra le lettere si mescolano e si confondono in una specie di gioco combinatorio che apre le porte di una città animata da una visione lontana e alienata”. Un’esplorazione del paesaggio “impossibile da realizzare col linguaggio della documentazione e che si avventura in registrazioni quasi automatiche, fatte di colori, linee, geometrie”.

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