17 ottobre 2014 10:36

In Israele si è parlato molto dell’ultimo libro di Abraham B. Yehoshua (che in Italia dovrebbe uscire nell’autunno del 2015). Si è discusso soprattutto delle nuove sfide sociali e culturali che Yehoshua si è divertito a lanciare. Poco o quasi nulla dei contenuti del libro.

È una storia al femminile ambientata a Gerusalemme, descritta con tutte le sue contraddizioni e complessità. La protagonista è Noga, arpista israeliana che suona nell’orchestra sinfonica di Amsterdam e che è costretta a tornare per tre mesi nella sua casa d’infanzia e poi a fare la comparsa per alcuni film e programmi tv.

Noga si trova a fronteggiare l’ex marito, la madre e la realtà di una società scettica e sospettosa nei confronti di chi – come lei – sceglie di non avere figli.

“Ultimamente m’imbatto spesso in donne che hanno deciso di non avere figli”, ha dichiarato lo scrittore in un’intervista che ha generato infinite polemiche e critiche.

“Una decisione che io personalmente reputo come un’interruzione del ciclo della natura, indipendentemente dal fatto che la scelta sia dell’uomo o della donna. Una donna che decide di non avere figli è un handicap, figlia dell’egoismo, una sorta di accettazione di un suo ruolo di comparsa”.

Poteva essere una delle tante provocazioni lanciate dallo scrittore, che sembra divertirsi a sfidare socialmente e culturalmente i suoi lettori. Ma ha scatenato l’immediata risposta furiosa delle donne.

Attacchi sui mezzi d’informazione a cui Yehoshua ha saputo rispondere con la stessa calma, capacità e autorevolezza con cui è abituato a scrivere.

Indice, secondo alcuni, della sua professionalità di autore, non sempre presente in un mondo in cui sono tanti a scrivere libri ma pochi a meritarsi l’impegnativo titolo di “scrittore”.

Critiche a parte, Nizevet, liberamente tradotto come “La comparsa”, è molto più di una storia al femminile. Anche in quest’ultimo libro, Yehoshua è riuscito a sfuggire ai soliti argomenti e a concentrarsi sullo spazio personale e intimo di una donna, già figlia, che non vuole diventare madre.

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