03 novembre 2011 00:00

In Valle d’Aosta c’è un consigliere regionale ogni 3.600 abitanti. Quasi ogni piccolo pae­se ha un suo consigliere regionale. Certo, ci sono dei costi fissi nella politica per cui è inevitabile che le regioni più piccole abbiano un rapporto tra consiglieri ed elettori più elevato.

Ma non bisognerebbe mai scendere sotto il rapporto di un consigliere ogni centomila abitanti. Purtroppo solo la Lombardia osserva questo limite, mentre la maggior parte delle regioni italiane ha un consigliere ogni 40mila abitanti. Per quanto riguarda la Valle d’Aosta, l’elevato numero di consiglieri regionali dipende non tanto dall’estensione del territorio, ma dal fatto di essere una regione a statuto speciale.

A differenza delle rappresentanze comunali, che per quanto numerose sono spesso pagate poco, quelle regionali sono in genere profumatamente retribuite. Per non parlare dei governatori. Alcuni amministratori locali si difendono sostenendo che lo stipendio è il compenso per il lavoro svolto a favore della comunità, e che si tratta di cifre spesso molto inferiori alle remunerazioni dei manager (pubblici o privati). Ma le indennità dei presidenti e dei consiglieri regionali non sembrano legate ai risultati economici del territorio in termini di pil pro capite, disoccupazione e occupazione.

Al contrario, in molti casi la remunerazione dei politici locali è più alta dove le condizioni di vita e del mercato del lavoro sono peggiori. Le indennità e i rimborsi spese dei consiglieri variano molto, dai 5.666 euro al mese in Emilia Romagna ai 12.523 della Lombardia.

Internazionale, numero 922, 4 novembre 2011

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