17 febbraio 2011 00:00

L’ultima indagine Ocse sui quindicenni riconferma un dato: nei test di lettura e comprensione le ragazze vanno assai meglio dei maschi, con un vantaggio medio di 39 punti, ancor più accentuato in pae­si come l’Italia (46 punti).

Anche i quotidiani italiani sono stati raggiunti dalla notizia, come informa il settimanale Tuttoscuola sotto il titolo “Le femmine capiscono di più?”. Alla domanda si sarebbe tentati di rispondere senz’altro sì, ma con qualche precisazione. Nei paesi poveri, a bassa scolarizzazione, l’esclusione dalla scuola colpisce la ragazze molto più dei maschi, l’analfabetismo (come è avvenuto in Italia fino ad anni recenti) è soprattutto femminile.

Nei paesi ricchi, a mano a mano che le ragazze hanno avuto accesso a scuola e lettura, si sono profilati un loro miglior andamento scolastico complessivo (anche in paesi in cui il corpo insegnante è a prevalenza maschile) e una maggiore propensione femminile alla lettura. Inoltre in questi paesi la dealfabetizzazione degli adulti anche scolarizzati colpisce i maschi molto più delle donne.

Anni fa ebbe giusta eco in Francia un saggio di Jean-Louis Auduc (Sauvons les garçons!). Sottraendosi a diagnosi semplicistiche o errate (come la femminilizzazione del corpo insegnante) Auduc addita una chiave interpretativa nella maggiore capacità di ordine e attenzione che le società (e la natura?) impongono alle donne più che ai maschi e che sono la carta vincente nella comprensione di un testo scritto. E non solo.

Internazionale, numero 885, 18 febbraio 2011

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