24 maggio 2012 00:00

Nell’esemplare sito ed.gov del dipartimento educativo, il governo degli Stati Uniti rende pubbliche da mesi notizie puntuali sui finanziamenti dati ai singoli stati per rea­lizzare la politica scolastica del presidente Barack Obama e del suo ministro dell’istruzione Arne Duncan: race to the top, puntare al meglio. Duncan finanzia progetti che circostanzino come e in che tempi le scuole con risultati meno brillanti rialzeranno il livello d’apprendimento di tutti gli allievi. Il primo passo dunque è anzitutto migliorare l’inclusività delle scuole per arrivare a ottenere risultati eccellenti .

Ma non di soli dollari vive una scuola dell’inclusione. Il governo Obama ha fatto proprie le proposte di Teach for America. Occorre attirare insegnanti che sappiano farsi leader del processo educativo nella classe e nell’ambiente, e le scuole devono poter eleggere dirigenti a loro volta capaci di essere leader della complessiva attività. Sono nate così le conferenze nazionali: a Denver (febbraio 2011) e Cincinnati (23-24 maggio 2012), cui hanno aderito 41 degli states, la potente National education association, altri sindacati e fondazioni educative e centinaia di scuole. Compito comune: esaminare e disseminare pratiche educative efficienti. E così è nata la conferenza internazionale allo Hilton di New York (15 marzo) in cui ministri ed esperti di molti paesi hanno concordato con Duncan sul come preparare gli insegnanti a selezionare tra loro e da loro i leader del cammino educativo.

Internazionale, numero 950, 25 maggio 2012

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