30 novembre 2016 17:18

Avvertenza. Il linguaggio di questa rubrica è diretto ed esplicito.

Maschio etero, 48 anni, sposato da 14, tre figli sotto i dieci anni. Non sto a dirti che la vita in casa è movimentata. Io e mia moglie non facciamo più sesso. L’ho deciso io. La sensazione di cosa obbligata, unita a pratiche sessuali troppo soft, mi fa passare la voglia. Ne abbiamo discusso in diverse occasioni, e vorremmo trovare un equilibrio. Ma ogni volta si finisce di nuovo a farlo poco e in modo noioso, e a me viene la frustrazione e il malumore. Da due mesi a questa parte, al sesso cerco di non pensarci. Facciamo perlopiù una vita da coinquilini con figli. Una volta eravamo molto creativi — parolacce, cose a quattro, sex toys, porno, eccetera — ma adesso queste cose la stancano, e non ha più alcun interesse. Secondo me mi ha dato corda con le fantasie solo per farmi contento, e adesso basta. È una normale vita da quarantottenne sposato con tre figli? Sono un egoista se nella mia vita sessuale voglio più di quel che a mia moglie va di darmi?

—Hard Up Husband

A stancare tua moglie sarà il sesso, HUH, oppure il fatto di avere tre figli da crescere? Io dico la seconda.

Ma per rispondere alla tua domanda: il sesso raro e poco entusiasmante, che a volte sa pure di cosa obbligata, non solo è la vita sessuale che può aspettarsi un quarantottenne sposato con tre figli, ma è anche la vita che si è scelto. Non è da egoisti voler fare più sesso o farlo di nuovo come una volta. Solo che i figli sono un impedimento logistico. Un impedimento temporaneo, se uno riesce a non dare di matto. La vita sessuale di una coppia può ripartire di slancio, se si evita di soccombere a rancori, recriminazioni e assenza di sesso. Per evitare tutte e tre le cose, HUH, può servire chiederti quale sia l’ipotesi più probabile: che tua moglie per anni abbia finto un interesse per parolacce, cose a quattro, sex toys, porno, eccetera allo scopo di intrappolarti, oppure che al momento sia troppo esausta per avercelo, un interesse per parolacce, cose a quattro, sex toys, porno, eccetera. Anche in questo caso, io dico la seconda.

Il mio consiglio: masturbati di più, masturbatevi di più insieme, riduci le aspettative in modo da essere piacevolmente sorpreso quando una sessione congiunta di masturbazione si evolverà in qualcosa di più e di meglio, ritagliatevi del tempo per fare sesso come si deve (dei weekend fuori, se possibile, in compagnia di canne, vino e Viagra), discutete di esigenze e circostanze se necessario, e a turno ricordatevi a vicenda che i bambini piccoli poi crescono.

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Sono uno di quei famigerati bisessuali. Alle superiori faticavo a trovare una ragazza, e a diciott’anni mi sembrava molto più facile coi ragazzi. Con la promiscuità sessuale che c’è nel mondo gay avevo vita facile. Salto in avanti di qualche anno. Ora sono all’università e mi interessano più le donne e la stabilità. Solo che le donne mi trovano strano e impacciato – ammetto che lo sono – mentre nel mondo gay per queste cose non mi sentivo mai giudicato. Ora sono un po’ di anni che questa cosa va avanti, e diventa ancora più difficile se devo andare in giro facendomi passare per maschio etero arrapato. Vorrei trovare una donna bisessuale con cui mettere su famiglia, che abbia voglia di divertirsi e fare scambismo di comune accordo. Ma dalle esperienze che ho avuto finora con le ragazze – sempre preoccupate di trovare uno “poco serio”, e con una conoscenza della bisessualità maschile pari a zero – non mi sembra granché possibile. Ultimamente, nelle situazioni sociali, me ne sto con le mani in mano per paura anche solo di interagire con le donne. Vale la pena provare con la terapia?

—Upset Pittsburgher In Troubling Times

Un po’ di terapia male non può fare, a meno che non trovi un pessimo terapista, nel qual caso può fare male eccome. Cominciando la ricerca dall’American association of sexuality educators, counselors, and therapists, avrai più probabilità di trovare una persona in gamba e con un approccio positivo al sesso.

Quanto all’impressione “strana e impacciata” che dai e che risulta meno d’ostacolo quando vai a letto con gli uomini: gli uomini non subiscono violenze sessuali da parte di maschi quanto le donne. Le donne hanno da temere molto più degli uomini, UPITT, ed è molto più probabile che una prima impressione strana e impacciata allontani una donna a cui piacciono i maschi, che un uomo a cui piacciono i maschi. Se a una festa flirti con un uomo, quello magari pensa: “Ok, questo tizio è strano e impacciato, però è bono”, e a letto con te ci viene di corsa. Se invece flirti con una donna, è probabile che lei pensi: “Ok, questo tizio è strano e impacciato e anche bono, però è troppo strano per correre il rischio”.

Altra cosa che non faresti male a fare: andare su un sito come OkCupid e usare quello per contattare donne bisessuali. Magari ti va meglio se le prime interazioni avvengono via email. Per finire, UPITT, al mondo esistono anche uomini gay e bisessuali che cercano la stabilità, e stabilità e “promiscuità” non si escludono a vicenda.

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Ti scrivo a proposito della risposta che hai dato a WHAT, la donna con il fidanzato che gliel’aveva “accidentalmente” messo nel culo. Sono una donna queer con parecchi uomini nel curriculum sessuale, e ho parecchie amiche navigate. “Non te l’ho messo in culo apposta” è una bugia che raccontano gli uomini, quelli che s’imbarazzano a chiedere rapporti anali, che ne hanno così voglia da essere disposti a far male alla partner, o che temono di sentirsi dire di no e se ne fregano. In tutti i casi, uomini che non hanno nemmeno una vaga idea di come funziona il rapporto anale. Come dici tu, non è mai accidentale. Quello che non dici, però, è che questi uomini raccontano bugie per non assumersi la responsabilità dei loro desideri o del fatto di far male alle partner. Gli uomini che vogliono avere rapporti anali devono prima parlarne con le partner, e poi capire come farlo in modo sicuro e piacevole, o accettare che non si faccia, oppure lasciarle, se per loro è indispensabile. Mi è capitato fin troppe volte di parlare con le amiche del dolore, della rabbia e a volte anche della vergogna che hanno provato quando i partner gliel’hanno infilato di colpo, senza lubrificante e senza permesso. Mi fa davvero rabbia che gli uomini possano definirlo un “incidente” senza che ci siano contraccolpi, e sinceramente mi ha schifato e anche deluso che la tua risposta fosse tutta una battuta sui butt plug.

—Whatever Acronym Strongly Stresses Underlying Point

La penso come te, WASSUP. Non credo che il rapporto anale possa capitare accidentalmente. L’ampia esperienza mi insegna che ci vogliono lubrificante, attenzione, precisione e respiri profondi. Ma le due volte che ho consigliato a delle ascoltatrici di Savage lovecast di scaricare i fidanzati che le avevano penetrate “accidentalmente” l’ano, la reazione, sia dei maschi sia delle femmine, mi ha travolto. Schiere di persone hanno chiamato per ribadire che il rapporto anale può avvenire per caso e succede.

Il fidanzato di WHAT l’ha accidentalmente penetrata nell’ano quattro volte in un anno. È lì che scatta il campanello d’allarme. Ma WHAT era convinta fossero stati degli incidenti (tutte e quattro le volte), e sembrava pensare che il fidanzato si sentisse sinceramente in colpa (tutte e quattro le volte), e io (per una volta) mi sono rimesso al punto di vista di una lettrice. C’è poi un dettaglio che per ragioni di spazio è stato omesso dalla lettera di WHAT: “Mi hanno consigliato di fare le cose lentamente, ma a me un po’ di maniere forti piacciono”. Forse dovevo prendermela di più con il suo fidanzato — ok, dovevo — ma nel caso di WHAT sembrava effettivamente possibile che un rapporto anale potesse essere stato accidentale (tutte e quattro le volte?).

Continuo a pensare che i rapporti anali “accidentali” siano più probabilmente “intenzionali e non consensuali”, ovvero tutto tranne che degli incidenti.

(Traduzione di Matteo Colombo)

Questa rubrica è stata pubblicata su The Stranger.

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