08 marzo 2017 18:20

Io e mia moglie abbiamo una vita sessuale dignitosa. Un po’ soft, ma tra il lavoro, le faccende di casa e la vita con due figli piccoli c’è un sacco da fare, quindi non posso lamentarmi. Un annetto dopo la nascita del nostro secondo figlio, un giorno l’ho leccata a mia moglie. Come al solito è piaciuto molto a entrambi, solo che sfortunatamente una settimana dopo a lei è venuta la candida, che lei ha attribuito al rapporto orale. Da quel momento ho il divieto assoluto di avvicinarle la bocca alla fica. Capisco che avere la candida non è divertente, fa male e provoca imbarazzo. Capisco la sua riluttanza. Ma io non ho mai sentito di una che si prende la candida con il sesso orale, anche se magari sono solo disinformato. Come la convinco a fidarsi di nuovo e lasciarsela leccare? Quanto a durata, nel rapporto sessuale, diciamo che difficilmente mi prenderebbero per Sting, e quindi poterle dare piacere senza penetrarla è importante.

–Dirty Mouth Guy

“La candidosi non è una malattia venerea”, dice la dottoressa Anika Denali Luengo, un’ostetrica e ginecologa di Portland, Oregon. “Il fungo noto come candida è sempre presente nella vagina, e un’infezione indica semplicemente che sulla vulva o nella vagina si è verificata una crescita anomala”.

Le probabilità di un’infezione da candida – o meglio di una sovrappopolazione, essendo il fungo domiciliato stabilmente a Vaginopoli – aumentano con l’assunzione di antibiotici, il diabete e quando il sistema immunitario è indebolito.

“Il sesso orale può presentare un leggero rischio di trasmissione della candida”, spiega la dottoressa Denali Luengo, “ma la frequenza della candidosi non è direttamente proporzionale alla frequenza dei rapporti sessuali, per cui la volta successiva potrebbe non succedere. Inoltre, se i sintomi si sono manifestati una settimana dopo, può anche trattarsi di una semplice coincidenza”. Una coincidenza: leggendo la tua lettera l’ho pensato anch’io, DMG.

“Per fortuna sono sintomi facilmente curabili, con farmaci a base di miconazolo o fluconazolo, di cui esistono versioni generiche e che non necessitano di prescrizione. E questo li rende una semplice seccatura priva di rischi sanitari importanti”, conclude la dottoressa Denali Luengo.

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Ho divorziato cinque anni fa, dopo 15 anni di matrimonio da cui sono nati due figli che hanno 13 e 6 anni. La madre, quando se n’è andata, ha lasciato a casa praticamente tutto. Io ho preso i ricordi del matrimonio – l’abito, i video, gli album di fotografie – e ho ficcato tutto in un baule. Da allora non l’ho più riaperto. Ieri sera, la ragazza con cui sto da quasi un anno mi ha detto che avere ancora quella roba le sembra una cosa “davvero malata”. È così?

–Box Of Mementos Bothers

No, BOMB. Quel matrimonio fa parte del tuo passato – ha fatto di te l’uomo che sei oggi, quello che la tua fidanzata sostiene di amare – e i tuoi figli sono frutto di questo matrimonio. Anche se quegli oggetti non dovessi guardarli mai più, anche se per te non avessero alcun valore affettivo, un giorno i tuoi figli potrebbero voler sfogliare quelle foto, guardare quel video o toccare quel vestito.

E qualsiasi tentativo di cancellare il tuo primo matrimonio, buttando alcuni oggetti nel dimenticatoio, potrebbe sembrargli la prova che, avendone la possibilità, tu avresti cancellato anche loro.

La tua fidanzata è una persona adulta, e come tale deve comportarsi. Ovviamente è libera di pensare che conservare certi ricordi sia una cosa malata, ma alla fin fine non sono affari suoi, e deve starsene ben zitta.

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Sono un uomo gay di 31 anni. Sono cresciuto in un paesino conservatore e ho cominciato tardi a esplorare la mia sessualità. La verginità l’ho persa a 26, ma prima di raggiungere la sicurezza necessaria per godermi realmente il sesso ho dovuto imparare a godere del momento presente. Il giusto equilibrio l’ho trovato solo un paio di mesi fa, e adesso si sono rotti gli argini. Usando Grindr, faccio sesso anche tre volte alla settimana. Dentro di me so che non è una cosa compulsiva, ma piuttosto un’esplorazione, una cosa da sfogare mentre cerco una relazione monogama. Se faccio tutto in modo sicuro, credi sia un problema scopare in giro per un po’?

–Please Don’t Use My Name

Sei nel pieno della tua abbuffata sessuale, PDUMN, un rito di passaggio che quasi tutti i maschi gay attraversano almeno una volta nella vita. Proteggiti, prendi la profilassi pre esposizione (PrEP), ricordati che l’hiv non è l’unica infezione sessualmente trasmissibile (usa il preservativo), divertiti e sii gentile con i ragazzi che incontri in questo periodo (anche quelli che non intendi rivedere).

E se il tuo obbiettivo finale è una relazione monogama, ripeterti che le tue avventure sessuali sono una cosa da sfogare prima di trovare una relazione monogama è un errore. Chi si convince che una relazione stabile coincida con la fine delle avventure sessuali – specie se le avventure sessuali gli piacciono – finirà o per evitare le relazioni tout court o per distruggere quelle che ha in modo da poter tornare alle avventure sessuali.


Non sto dicendo che non devi essere monogamo, PDUMN, ma che una coppia può essere esclusiva e anche sessualmente avventurosa. Inoltre, la persona che sei adesso – una persona a cui piacciono le avventure sessuali – è probabilmente la stessa che sarai quando, finita l’abbuffata, sarai pronto a impegnarti.

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Sono un eterosessuale poco più che trentenne. Sposato, anche se mia moglie vive in un’altra zona del paese, e finché non si trasferirà da me terremo la coppia aperta. Lo scorso weekend ho conosciuto in un bar una ragazza che poi è venuta a casa con me. Lì ho scoperto che è una donna trans non operata. Non ero mai stato con una persona transessuale, per cui ho deciso di lasciarmi andare. Alla fine sono stato molto bene. Nel corso del weekend ho cominciato a sentire che le piacevo davvero, e che forse mi considerava perfino un potenziale fidanzato. Vorrei rivederla, ma non sono disponibile a un rapporto serio. Sapendo quante cose assurde devono sopportare le persone transessuali, ho la sensazione che tenerla sulla corda sarebbe scorretto. Lei non sa che sono sposato. Cosa devo fare?

–Can’t Think Of Funny Acronym

Oh, nuovo mondo ammirevole che contieni eterosessuali simili.

Comunque sia, CTOFA, ecco cosa devi fare: sali su una macchina del tempo e torna a – come si dice? – ah, sì: a dirle tutta la verità prima di portarla a casa da quel bar. Sei sposato, hai una relazione a distanza, il vostro matrimonio è aperto e sei disponibile per divertirsi ma nient’altro.

Niente macchina del tempo? Allora comportati come se avessi ingannato una donna cis — anzi, scusa, come se evitando di menzionare tua moglie avessi senza volerlo dato delle speranze a una donna cis. Dille la verità – che sei sposato – e poi vedi cosa succede. Magari lei si arrabbia, o magari gliene importa meno di zero (potresti non interessarle come credi). Se ti accusa di esserti inventato una moglie perché non vuoi frequentare una donna trans, dimostrarle che la moglie e il matrimonio esistono non dovrebbe essere difficile.

Infine, CTOFA, tu dici che “tenerla sulla corda sarebbe scorretto” per via delle “cose assurde che devono sopportare le persone trans”. Sarebbe scorretto – anzi, sbagliato – tenere sulla corda anche una donna cis. È sbagliato tenere la gente sulla corda e stop.

(Traduzione di Matteo Colombo)

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