28 settembre 2017 17:12

Avvertenza. Il linguaggio di questa rubrica è diretto ed esplicito.

Mi sono divertito un sacco a presentare il Savage lovecast live al Palace of fine arts di San Francisco. Il pubblico ha consegnato le domande prima dell’incontro, e appena si è alzato il sipario io mi sono mangiato un grosso dolcetto alla marijuana, per poi affrettarmi a dare più consigli decenti possibile prima che facesse effetto. Di seguito alcune delle domande che non sono riuscito a smaltire prima che la mia lucidità fosse troppo compromessa per gestire un podcast di consigli su sesso e relazioni.

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Uso le app per incontri da un po’. Che problema hanno quelli che collezionano primi appuntamenti?

Ai tempi in cui la gente si conosceva soprattutto alle feste, nei bar, in discoteca eccetera, potevamo verificare che esistesse un minimo di attrazione fisico-chimica prima ancora di sapere il nome di una persona, e molto prima di uscirci (la guardavamo, la salutavamo, facevamo due chiacchiere.) Con le app, però, questo minimo di attrazione fisico-chimica non possiamo appurarlo finché non ci incontriamo per la prima volta faccia a faccia, ovvero fino a quel famoso “primo appuntamento”, che a sua volta si produce dopo che abbiamo scambiato messaggi allusivi, spedito altre foto e organizzato un incontro. Siccome le app comportano più “primi appuntamenti”, oggi la sensazione è quella di incontrare molti più “collezionisti di primi appuntamenti”. Non è così, solo che adesso, per guardarci, salutarci e fare due chiacchiere, le persone dobbiamo andare a incontrarle. Non pensare al primo incontro con qualcuno conosciuto via app come a un “primo appuntamento”, pensalo come il colloquio propedeutico al primo appuntamento.

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Qual è la giusta quantità di tetta che si deve vedere di lato?

Questa domanda esula dalla mia area di competenze e dalle cose di cui mi frega qualcosa, per cui la inoltro a Tim Gunn. Se mi risponde, ti farò sapere cosa dice.

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La mia migliore amica sta con uno molto geloso che cerca di controllarla. La fa sentire sempre in colpa e si arrabbia in modo passivo-aggressivo ogni volta che lei cerca di frequentare qualcuno che non sia lui. Quando lei si lamenta con me, mi viene da dirle mandalo affanculo, è uno stronzo, non fosse che… la mia amica sta avendo una storia in piena regola con un altro, e non sembra affatto sentirsi in colpa! Non so cosa consigliarle, né come pormi rispetto alla situazione. Che responsabilità ho nei suoi confronti? E in quelli del suo ragazzo?

Forse il ragazzo della tua migliore amica è geloso e cerca di controllarla perché sente – o forse sa – che lei lo tradisce. O forse alla tua amica non è mai venuto in mente di tradire il fidanzato finché lui non l’ha accusata di tradirlo per le milionesima volta: magari ha pensato che tanto valeva commetterlo, quel reato, visto che veniva punita lo stesso. O forse sono entrambi persone orrende che si meritano a vicenda, e tu non hai responsabilità nei confronti di nessuna.

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Io e la mia compagna siamo una coppia eterosessuale tra i 20 e i 30 anni. Riflettevamo sulle effusioni tra etero nei bar gay. Secondo lei bisogna contenersi, ma farne un minimo non è un problema. Secondo me non bisogna e basta, per evitare di mettere gli altri a disagio. Tu cosa ne pensi?

Penso che tu e la tua partner del sesso opposto dovreste parlarne davanti a un bel drink in uno delle migliaia di bar etero di San Francisco e dintorni.

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Mi sembra che tutti i miei amici ce l’abbiano con me perché mi sono sposat@. Come faccio a farli sentire meno a disagio per la mia nuova relazione?

Chiediti cos’è più probabile: che tutti i tuoi amici – dalla prima all’ultimo – siano così meschini e insicuri da avercela con te perché ti sei sposat@ oppure che all’epoca tu ti sia trasformat@ in una sposasaura o in uno spososauro o non-binari@saur@ megalomane che si è comportat@ in modo così atroce da riuscire a farli incazzare tutti ? Nel (meno probabile) primo caso, trovati amici migliori. Nel (più probabile) secondo, trova il modo di scusarti.

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La futura sposa di mio fratello ha detto a mia madre che non le piace il colore del rossetto che usa di solito, e per il matrimonio le ha chiesto di usarne uno che piace a lei. Mia madre ha 75 anni e usa un rossetto rosa carinissimo. Faremmo male a metterci sia io che lei il rossetto rosa in segno di solidarietà?

Devi assolutamente metterti il rossetto di tua madre in segno di solidarietà, e anche mandarmi una foto di voi due al matrimonio, per favore! (Ehi, tu che hai fatto la domanda subito sopra questa, facevi anche tu roba del genere? Davi ordini ai tuoi amici come la futura nuora di questa donna li sta dando a lei?).

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È da quando ci siamo fidanzati ufficialmente che io e il mio uomo litighiamo sui preparativi per il matrimonio. Prima non litigavamo mai. Come facciamo a procedere con i preparativi senza rovinare il rapporto? Tra l’altro: miglior sesso della mia vita.

Fuggite insieme. Per il vostro bene, per quello degli amici e dei parenti che inevitabilmente finiranno risucchiati nei vostri conflitti sui preparativi, per il bene di tutto quell’ottimo sesso… toglietevi dalle palle e basta.

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Siamo due lesbiche fra i 20 e i 30 anni pronte a mettere su famiglia. Ci doni il tuo sperma?

Ma no!

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In passato hai consigliato ad alcune donne la marijuana per migliorare il sesso. Io ci ho provato, ma spesso finisco così sballata che il tempo sembra disfarsi. Quando succede ho paura di perdermi l’orgasmo. Cosa devo fare?

Metterne meno!

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Voglio provare questi nuovi lubrificanti alla cannabis. Alla mia ragazza devo dirlo prima oppure lo faccio e basta? Costano, e ho paura che mi dica di no perché lei la ganja non la fuma.

Non fargliela assumere senza il suo consenso. Se è il fumo che non le piace, chiedile cosa ne pensa dei prodotti commestibili o spalmabili. E se lei dice no, è no. Drogarle la fica con il lubrificante senza il suo consenso non esiste al mondo: sarebbe una violazione imperdonabile e anche probabilmente perseguibile della sua autonomia fisica/corporea. NON. LO. FARE.

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Parli sempre di figli adulti che rivelano a genitori estremisti di essere queer, poli, feticisti eccetera. Ma come devono comportarsi dei genitori che vogliono fare coming out con dei figli adulti estremisti fuori di testa, specie se sono i figli in questione a regolare l’accesso ai nipoti?

Così come l’unico potere di un figlio adulto sui genitori è la sua presenza, l’unico potere che avete voi sui vostri figli adulti è la vostra presenza (a meno che non disponiate di un grande patrimonio, ovviamente, nel qual caso potete minacciare di diseredarli). E così come i ragazzini queer sono a volte costretti a mentire ai genitori – dire a dei genitori pieni di odio quel che vogliono sentirsi dire per evitare che quelli chiudano il rubinetto/i rubinetti/gli taglino i fondi o li sbattano fuori – è possibile che anche voi dobbiate dire ai vostri figli quel che vogliono sentirsi dire (oppure non dirgli quel che non vogliono sentirsi dire) per evitare di essere tagliati fuori dalla vita dei vostri nipoti. È brutto, e mi dispiace, ma quando i nipoti saranno grandi potrete dirgli quello che vi pare, e mandare i vostri figli fondamentalisti fuori di testa affanculo.

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Qual è il momento migliore per dire al mio collega sposato e apparentemente etero che vorrei passare dei simpatici momenti di gaiezza con il suo culo a palloncino?

Uhm… magari una volta aggiornato il curriculum, visto che il tuo gaio sederino, se e quando poserai una mano su quello a palloncino del collega etero, rischia di ritrovarsi per strada.

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Qualche consiglio su come superare la timidezza e dire al/alla partner cos’è che vuoi?

Pensa a quando morirai (presto!) quanto a lungo rimarrai morto una volta morto (per sempre!). Dopodiché di’ tutto quanto. Fallo via email, se non ci riesci faccia a faccia, ma fallo! Donald Trump è presidente e domani potremmo essere tutti morti. Non indugiare!

(Traduzione di Matteo Colombo)

Questa rubrica è stata pubblicata su The Stranger.

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