10 gennaio 2019 17:40

Sono un uomo di 40 anni con una fidanzata di 30. Stiamo insieme da un anno, e con lei riesco a immaginarmi un futuro. Ma ci sono dei problemi. Questa ragazza viene dopo due minuti di stimolazione, che sia manuale, orale o genitale. Andando io piuttosto fiero delle mie doti in fatto di preliminarista/leccafiche, è un po’ una rottura. Lei si bagna così tanto che durante la penetrazione sparisce qualsiasi attrito, e le mie erezioni non reggono. È come scoparsi una scodella di budino. Un po’ mi lusinga il fatto di riuscire a farla godere, ma vorrei tanto qualcosa di più aderente! (non è granché nemmeno nel sesso orale, che quindi è da escludere, e quello anale è vietatissimo). A me piace scopare duro, e mi riesce difficile quando infilo l’uccello nel vuoto. Esiste un modo per diminuire la lubrificazione? Ti prego aiutami.

– Can’t Last Inside Tonight

Andiamo con ordine: lei non fa nulla di sbagliato, CLIT, e tu nemmeno, o meglio, non fai nulla di sbagliato nel sesso (quando scrivi alle rubriche di consigli, invece…). Lei non può controllare la quantità di muco vaginale che produce, né il sudore vaginale che le inducono le tue doti di preliminarista/leccafiche, non più di quanto tu possa controllare la quantità di preeiaculato che pompi fuori (l’umidità della sua vagina è dovuta a un misto di muco e sudore vaginale. Il secondo non è un termine dispregiativo, si chiama proprio così). E tutta quell’umidità sta lì per un motivo: prepara la vagina alla penetrazione, che in sua assenza può essere assai dolorosa per la persona scopata. L’ultima cosa che ti conviene fare, quindi, è trovare un modo per rendere la tua fidanzata più asciutta.

Veniamo a quello su cui decisamente sbagli: “È come scoparsi una scodella di budino”, “vorrei tanto qualcosa di più aderente”, “non è granché nemmeno nel sesso orale”, “infilo l’uccello nel vuoto”. Di questa cosa con la tua ragazza devi parlare, CLIT, e dovrai usare le parole, ma non potrai farlo – non in modo costruttivo – finché non troverai parole meno denigratorie, rancorose e umilianti.

Ripeto, lei non fa nulla di sbagliato. Quando è eccitata si bagna tanto, il suo corpo funziona così. Tu, in presenza di troppa lubrificazione, fai più fatica a godere. Il tuo corpo funziona così. E questo pone un problema sul quale dovete lavorare insieme, ma insulti come “scodella di budino” e “lo infilo nel vuoto” non possono che azzerare la discussione e/o far finire il rapporto. Prova invece così: “Mi piace un sacco che ti ecciti tanto, amore, e mi piace quanto ti bagni. Ma mi rende difficile venire con la penetrazione”.

Se non la costringi a mettersi sulla difensiva – se non la fai sentire una merda per come funziona la sua fica – magari riuscirete ad avere una conversazione costruttiva ed a escogitare qualche trucco per il sesso penetrativo. Se c’è una mossa (la stimolazione clitoridea) o un evento (il suo primo orgasmo) che davvero apre i rubinetti, CLIT, rimanda quella mossa o quell’evento finché non avrai raggiunto l’orgasmo o il cosiddetto punto di inevitabilità orgasmica, sempre che per lei, quando è meno bagnata, la penetrazione non sia dolorosa.

Potete anche sperimentare posizioni diverse per trovarne una che ti procuri un po’ più di attrito e non le tocchi il clitoride proprio lì – magari a pecora – e poi spostarti in modo da stimolarle il clitoride quando stai per venire. E non c’è niente di male a tirarlo fuori e menarselo un po’ durante il rapporto, per poi rituffarsi. Sii costruttivo, sii creativo, non parlare mai più della sua fica come se fosse un elettrodomestico difettoso, CLIT, e forse riuscirai a risolvere questo (invero piacevole) problema.

Illustrazione di Francesca Ghermandi

Sono una donna in coppia aperta da quattro anni. Adoro il mio compagno. All’inizio la nostra è stata una frequentazione casuale e senza regole di base. In quel periodo ho fatto sesso senza preservativo con un tizio che mi ha messo alle strette in una stanza di motel. Una delle regole principali del nostro rapporto è quella di usare il preservativo con gli altri partner. Il mio attuale compagno ha chiarito che per lui scambiare fluidi corporei con altre persone sarebbe un tradimento. Io ho paura che venga a sapere di quella volta al motel e mi sento in colpa a tenerla segreta. Se glielo dico, è anche possibile che tra di noi finisca e io mi ritrovi a vivere in macchina. Cosa devo fare?

– Burdensome Unbearable Guilt Sucks

Quella cosa è successa – o meglio, ti è stata fatta – prima che ti impegnassi con il tuo attuale compagno, BUGS, e prima che venissero fissate delle regole. Do per scontato che negli ultimi quattro anni tu ti sia fatta qualche esame per le malattie sessualmente trasmissibili (Mst); se così non è, allora do per scontato che negli ultimi quattro anni nessuno dei due abbia manifestato sintomi di Mst (e il preservativo non protegge da tutte le malattie che ci sono in giro, per cui se anche ti fosse venuto qualcosa, potrebbe avertelo passato il tuo compagno).

Perciò datti tregua, BUGS: hai fatto sesso non protetto in una situazione coercitiva purtroppo assai comune. Temendo che succedesse di peggio, hai “accettato” di fare sesso non protetto, ma senza acconsentire liberamente. Troppi uomini non capiscono quel tipo di paura, né le tecniche di “disinnesco” che le donne sono costrette ad adottare quando si ritrovano messe alle strette da uomini minacciosi, tra le quali “accettare” un rapporto sessuale, non protetto o meno, senza acconsentire davvero. Non sei affatto tenuta a dire al tuo compagno di quella notte, perché è avvenuta prima che stabiliste le vostre regole, per cui non sono davvero cazzi suoi. E se tra le potenziali conseguenze del dire al tuo compagno che sei stata costretta a fare sesso contro il tuo volere c’è il rischio di ritrovarti senza un tetto, allora oggi stai mentendo a lui per lo stesso motivo per cui allora hai fatto sesso a pelle con quello stronzo: per costrizione.

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Sono un uomo innamorato di una donna che ha la metà dei miei anni. Ci siamo conosciuti poco dopo che ho dovuto lasciare la città per sfuggire a una relazione malata. So che lei prova dei sentimenti per me. Le mie viscere lo gridano. E abbiamo uno strano tipo di connessione. So che la sente anche lei. Non riesce a non farsi legare dall’energia che sento. Qualche tempo fa le ho fatto male. Involontariamente, ma ha sofferto lo stesso. Non avevo ancora superato la storia con la mia ex ed ero molto timoroso di provare nuovamente quel dolore al cuore. Il problema, adesso, è che lei non vuole ammettere i suoi sentimenti per me. Giura di non averne mai provati. Un giorno ci siamo ritrovati da soli, e dal modo in cui si comportava era chiaro che voleva fare sesso con me, ma le sue parole mi hanno impedito di cogliere l’occasione. Come faccio a stabilire un contatto? Lei sa che la amo. E io so di non sbagliarmi. Vuole anche lei quello che voglio io. Questo amore non è una cosa che ho scelto, e comincio a provare un certo risentimento.

– In Lasting Love

Tu sbagli eccome. Lei non vuole quello che vuoi tu. Le tue viscere mentono. Non è innamorata di te. Non avete alcun tipo di connessione. Alle sue parole devi dare ascolto. Non è legata “all’energia” che senti tu. Devi smetterla di pensare con l’uccello. Probabilmente, quando sei riuscito a “ritrovarti” da solo con lei, l’hai spaventata a morte. Con questa donna non puoi stabilire alcuna connessione. Percepisce il tuo risentimento e ha paura di te. In tutta sincerità, ILL, anch’io ho paura di te. Come questa povera donna probabilmente teme di diventare una delle tante donne che ogni anno vengono uccise da uomini respinti, io stesso temo di fare una brutta fine in quanto intermediario. Ma mi hai chiesto un consiglio, ILL, ed eccolo qua: vai da uno psicologo. Devi farti aiutare. E il mio consiglio per lei, qualora dovesse leggermi, è di fare qualsiasi cosa debba fare per proteggersi, compreso, se necessario, trasferirsi.

(Traduzione di Matteo Colombo)

Savage love è una rubrica di consigli sessuali e di coppia pubblicata su The Stranger.

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