25 settembre 2019 17:26

Sono un bisessuale di 35 anni in coppia stabile con un uomo, ma la mia domanda riguarda i miei genitori. Da adolescente ero un ficcanaso (come penso la maggior parte di noi, quando cerchiamo i porno nascosti di papà, eccetera). Avrò avuto 12 anni quando trovai le prove del fatto che mio padre si travestiva. C’erano foto di lui truccato e in abiti da donna, e una corrispondenza (sotto pseudonimo e usando una casella postale) con altri uomini appassionati di travestitismo. Per quanto mi era dato di capire, era una cosa che faceva da solo nelle stanze d’albergo quando viaggiava per lavoro.

Due anni fa, durante una vacanza, mia madre ha tirato fuori il discorso mentre cenavamo io e lei da soli. Aveva trovato delle prove e doveva prendersi una piccola pausa per elaborare, andando a trovare un’amica in un altro stato. Mi ha suggerito di parlarne con lui (credo) perché sono bisessuale, e perché sa che una volta aiutavo a organizzare delle serate di sesso pansessuali.

Mio padre è un repubblicano convinto, nonché un tipo molto maschile. Io loro li vedo solo un paio di volte all’anno. Devo provare ad affrontare il discorso con lui, dicendogli che so che si traveste da più di vent’anni, e offrirgli le mie conoscenze in fatto di gusti specifici e sessualità alternative? Oppure lascio che faccia le sue cose e tutti quanti manteniamo l’illusione dell’ignoranza? I miei genitori sono ancora felicemente sposati, e anche se il loro rapporto ora è più d’amicizia che passionale, si amano e stanno insieme da più di quarant’anni. Ti sarei grato se mi dessi un parere.

–Son Of A Cross-Dresser

Perché tua madre vuole che sia tu a parlare con tuo padre del suo travestitismo? Spera che tu possa dissuaderlo? Che lo convinca a includerla nelle sue sortite en travesti? È convinta che possa fargli bene partecipare a una serata pansessuale con il figlio bisessuale adulto?

A meno che tuo padre non viva un qualche tipo di disagio emotivo o che tua madre corra rischi, davvero non vedo l’utilità di una simile conversazione, SOACD. Non mi sembra che tuo padre soffra perché si vergogna. Se dovesse ubriacarsi o fumarsi uno scatolone di crack per concedersi di travestirsi da solo in una stanza d’albergo, immagino che me l’avresti detto. E se facesse sesso non protetto con altri travestiti eterosessuali con cui corrisponde, suppongo che mi avresti detto anche questo.

Dai dettagli che includi nella tua lettera, SOACD, l’impressione è che tuo padre sia riuscito a integrare nella sua vita il travestitismo senza farsi danno né trascurare o esporre a rischi tua madre. Potremmo dire che i tuoi genitori hanno avuto un matrimonio lungo e amorevole malgrado il suo travestitismo… oppure che il loro matrimonio non sia un successo duraturo malgrado il travestitismo, ma grazie a quello.

Se indossare abiti femminili e di tanto in tanto sottrarsi all’interpretazione della mascolinità ha aiutato tuo padre a trovare il suo centro e a sentirsi emotivamente completo, avere questa via di fuga e delle persone con cui parlare apertamente – altri travestiti eterosessuali come lui – potrebbe averne fatto un marito e un padre migliore (peccato non lo abbia reso una persona migliore sul piano politico, ma non si può avere tutto). E anche se forse sarebbe stato meglio per tutti che tuo padre parlasse apertamente del suo travestitismo con la moglie e il figlio (o i figli), quel treno ormai è passato.

Non vedo quali altri risultati possa ottenere questa conversazione – a vent’anni da quando tu hai scoperto che si travestiva, e due anni dopo che l’ha scoperto tua madre – se non mettere in imbarazzo tuo padre e umiliarlo. Anche le persone sposate hanno diritto a un minimo di privacy, e tutti quanti abbiamo diritto a un piccolo spazio di autonomia erotica.

Il matrimonio dei tuoi genitori – lungo, pieno d’amore e riuscito – coesiste con il travestitismo di tuo padre da quarant’anni, e non vedo perché non debba continuare. E se tua madre è triste perché tuo padre non gliene ha mai parlato e vuole fargli capire che non deve nasconderle questa parte di sé, non è un discorso che va intavolato delegando il figlio bisessuale. Se pensa che per suo marito possa essere un sollievo e non un’angoscia sapere che lei sa e che questo non ha cambiato i suoi sentimenti per lui, allora deve dirglielo lei.

Illustrazione di Francesca Ghermandi

Ho 25 anni e sono poliamorosa. Sto con un uomo di 28 anni dall’agosto 2018. Quando abbiamo cominciato a frequentarci eravamo solo io e lui, ma a un certo punto è saltata fuori una sua vecchia fiamma. Mi aveva sempre detto di non essere interessato ad avere dei figli e una partner principale. Avendo subìto un’operazione a giugno, ed essendo al momento disoccupato, ha avuto un sacco di tempo per pensare, dice, e adesso ha deciso che vuole dei figli e una partner principale. Sa che io non voglio nulla di tutto ciò, e quindi vuole farlo con questa vecchia fiamma. Scherza sul fatto di essere “un alcolizzato” da quando lo conosco, e prima pensavo fossero solo battute. Ma adesso ha cominciato a spendere i soldi che non ha in alcol. Sono preoccupata. Che faccio, resisto o getto la spugna? Lo amo molto, ma sono davvero confusa.

–Previously The Primary

Mi dispiace tanto, PTP, ma sembra proprio che tu abbia perso il disoccupato con problemi di alcolismo per un’altra donna. Ma rincuorati: sei abbastanza giovane da poter ancora conoscere qualcuno, una persona che voglia te e non le cose che tu non vuoi. Sono certo che quando la incontrerai – o forse anche ben prima di incontrarla – sarai in grado di constatare che il tuo ex ti ha fatto un favore. A tutti capita di schivare una pallottola, PTP, ma solo molto di rado è la pallottola a schivare noi.

Mio fratello minore, 19 anni, pratica la cosiddetta “financial domination” (dominazione in denaro) online. Ha un account Twitter su cui pubblica quasi solo foto di lui che mostra il dito medio e fa le facce da sbruffone. Posta anche foto dei suoi piedi, video di lui che urina (il pene non si vede, solo il getto) e tanti, tantissimi bitch shots, foto di lui dal basso scattate all’altezza dell’inguine.

Nei tweet che accompagnano le immagini usa un sacco di insulti omofobici. A me di tutto questo non fregherebbe un emerito cazzo, non fosse che mio fratello è ancora adolescente e nelle foto si vede in faccia. Gliel’ho detto che su internet niente si cancella, e che esistono i software di riconoscimento facciale, e che chi non sa che il suo linguaggio violento fa parte di un gioco di ruolo può pensare che sia omofobo.

La cosa potrebbe avere ripercussioni sociali o professionali. A complicare la faccenda, in un certo senso, è che mio fratello è etero e io sono gay. Non è che facendo queste cose guadagni chissà che, ma è comunque abbastanza perché i miei genitori comincino a chiedersi come fa a comprarsi tante scarpe costose. Cosa devo dirgli? E cosa devo dire a loro?

–Falling Into Nefarious Doing Of Male Sibling

P.S. So tutto questo perché me l’ha detto, non sono capitato sul suo Twitter per caso.

A tuo fratello hai già detto che su internet niente si cancella, e che il suo pseudolavoro sessuale – di basso profilo e a basso rischio – potrebbe ritorcersi contro di lui, FINDOMS. A parte questo… beh, non c’è davvero molto che tu possa fare. Tuo fratello è adulto, e lo stesso vale per gli uomini che gli pagano i loro “tributi”, come si dice nel giro FinDom/FinSub di Twitter, per cui è libero di fare le sue scelte.

Quanto ai tuoi genitori, perché mai dovresti essere tu a spiegare dove tuo fratello si procuri tante scarpe nuove? Se è grande abbastanza da poter aprire un account su Twitter o su Venmo, l’app per scambiarsi dei soldi, lo è anche per inventarsi una bugia plausibile su quelle scarpe.

(Traduzione di Matteo Colombo)

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