13 luglio 2022 17:10

Avvertenza. Il linguaggio di questa rubrica è diretto ed esplicito.

Sono una donna cis over 30 e vivo sulla costa est. Sto stabilmente con lo stesso uomo cis da 12 anni. E questo non è un problema! Ma stiamo pensando di aprire la coppia e ho una domanda sulla mia sessualità. In pratica, mi attrae la gente con il pene. Il sesso pene-in-vagina è l’unico che mi attizza – l’unico che amo fare o immaginare – anche se mi piace anche tutto quel che viene prima. Sono di quelle rare donne che vengono facilmente durante la penetrazione, e sinceramente la preferisco a tutto il resto. Ecco perché, pur essendo attratta dalle persone indipendentemente dal loro aspetto, se dovessi andare con una persona che non ha il pene ne uscirei insoddisfatta. Mi è capitato di andare con due donne facendo sesso di gruppo: mi piaceva il loro seno e anche baciarle, ma ho capito subito che la vagina non mi eccita per niente. Insomma, visto che non tutte le persone con il pene sono uomini, io come mi colloco? Te lo chiedo per evitare di usare definizioni transfobiche sulle app di incontri. Mi attraggono soprattutto le persone con il pene, ma vorrei che mi scrivessero anche quelle non binarie. Sono attratta da tutti gli uomini e dalle persone non binarie con il pene (indipendentemente da come si presentano). È una cosa anormale? Non lo so. Sto cercando una parola che descriva la mia fissazione per un certo tipo di genitali, ma devo ancora trovarla. Sono semplicemente etero? Sembra che per alcuni l’attrazione e la sessualità non abbiano niente a che vedere con i genitali, e i pareri diversi sono considerati transfobici, ma per me è il contrario. O il cazzo, o niente.

In più, non avendo mai usato un’app di incontri, non so se definirmi etero mi renderebbe invisibile alle persone non binarie che cercano donne. Forse è semplicemente la verità, e trovare una definizione più articolata non cambierebbe nulla.

– Limits About Bodies Expressed Lovingly & Sensitively

Puoi complicarti la vita, definendoti afab (da assigned female at birth, persona cui alla nascita è stato assegnato il sesso femminile), cisgender (non trans) di aspetto femminile, fallofila (amante del cazzo) e allosessuale (il contrario di asessuale), in coppia stabile enm (eticamente non monogama) che cerca persone amab (cui alla nascita è stato assegnato il sesso maschile) di aspetto maschile e/o non binarie dotate di fallo e disposte a usarlo per penetrazione vaginale (tra parentesi, la parola che cercavi è fallofila).

Oppure puoi semplificare, LABELS, e dire che sei etero. Perché in effetti lo sei. Sei una donna eterosessuale – una donna cisgender attratta dai rappresentanti del sesso opposto – che, pur cercando un cazzo che la penetri, è aperta ai rapporti sessuali con persone che non si identificano come uomini, a patto che a) abbiano il cazzo e b) intendano usarlo. E poi chissà? Oltre a prendere il cazzo degli uomini cis e delle persone amab non binarie, potresti scoprire che ti piace essere penetrata anche dalle donne cis o dalle persone afab non binarie che a) possiedono uno strap-on, b) lo sanno usare e c) non ti chiedono di leccare o toccare loro la vagina/buco anteriore. Tutte queste informazioni potresti inserirle nel tuo profilo sull’app di incontri che usi.

Oh, ma guarda: c’è voluto più tempo a spiegare l’opzione meno complicata che quella più complicata. Che mondo.

A ogni modo, LABELS, non c’è nulla di transfobico o ginofobico nel dichiarare in modo chiaro e rispettoso chi e cosa cerchi. Fallo in termini positivi (cerco questo) anziché negativi (non cerco quello). A conti fatti, permettere alle persone sprovviste di pene – donne cis, persone afab non binarie, uomini trans che non si sono sottoposti a chirurgia genitale, donne trans che invece sì – di non perdere tempo con te è un favore che gli fai, non un insulto. Potrebbe scriverti qualcuno che non corrisponde a ciò che cerchi, LABELS, ma non sei obbligata a rispondere.

Illustrazione di Francesca Ghermandi

Ho da poco avuto uno screzio con mia moglie. Sono un uomo cis etero di 48 anni, poliamoroso e amante del bdsm. Mia moglie, che ne ha 42, è una donna cis bi/pansessuale. Siamo sposati da 12 anni, e frequentiamo la scena bdsm della nostra città. Due settimane fa, in un locale kinky, un’amica comune mi ha proposto di partecipare a una scena. Lei è una donna trans, e voleva che la frustassi. La scena è andata benissimo e ci siamo entrambi (spero) divertiti. Vorrei sottolineare che da parte mia ci sono state solo percosse e nulla di sessuale, ma dopo la scena l’ho aiutata a decomprimere un po’ tenendola abbracciata. Il giorno dopo la scena, questa amica mi ha messaggiato, ringraziandomi e invitandomi a cena. Le ho detto che avrei dovuto chiedere a mia moglie, immaginando che l’invito fosse rivolto a entrambi. A quel punto ha chiarito che mi proponeva un appuntamento romantico. Il problema è che io non sono attratto da lei. Il motivo principale, in tutta sincerità, è che è trans, o per la precisione il fatto che ha il pene. Come persona mi piace molto, e sono assolutamente disponibile ad approfondire l’amicizia, ma per lei non provo attrazione. Se fosse operata ci farei un pensierino, ma sapere che ha il pene è un ostacolo per me insormontabile. Ho cortesemente declinato, dicendo che ero disponibile a una frequentazione amichevole, ma non a una relazione. Mi ha chiesto se il motivo era che lei è trans, e le ho risposto sinceramente. Le è dispiaciuto, com’è ovvio, ma ha capito e mi ha ringraziato della franchezza.

Ne ho poi parlato con mia moglie, che mi ha dato del transfobico perché per la nostra amica non provo un interesse romantico o sessuale. Mi sono sentito offeso. Non ho mai avuto pregiudizi contro le persone transgender! Una mia cugina trans si è suicidata alla fine degli anni novanta, ed è un’esperienza che mi ha davvero aperto gli occhi. Da una decina d’anni ho anche una fidanzata che ha una figlia trans, a cui sono affezionatissimo. Sembro quelli che dicono “Non sono razzista! Ho un sacco di amici neri!” ma i miei sono dati di fatto (e io sono nero!).

Eppure mia moglie pensa che respingere la nostra amica solo perché ha il pene sia discriminatorio e transfobico. Si ostina a dire che la presenza di un pene dovrebbe essere irrilevante. Io lo trovo ingiusto, e sinceramente mi fa incazzare. Questa amica mi piace come persona, Dan, e ci siamo divertiti insieme a un evento pubblico non più tardi di qualche giorno fa! È solo che non mi interessa una relazione! Chi è che ha torto?!?

– Extremely Not Into Dick

Con ordine: tu sei un maschio eterosessuale, ENID, ovvero un maschio attratto esclusivamente da rappresentanti cisgender del sesso opposto, ed è un orientamento sessuale assolutamente legittimo che va rispettato, innanzitutto da tua moglie.

E sia messo agli atti – sottolineato ed evidenziato – che a lanciare accuse di transfobia, in questo mini attrito, non è la donna trans. Lei ci ha provato, ENID ha declinato, lei gli ha chiesto perché, ENID è stato sincero, lei ci è rimasta male – i rifiuti fanno sempre male – ma ha accettato il no di ENID ed è passata oltre. La testa di cazzo della situazione è la presunta “alleata”, ovvero la moglie di ENID. È lei, che di sicuro si sente schierata con le persone trans, a sostenere che sia intollerante, da parte di un uomo cis eterosessuale, non essere attratto da chi ha il pene.

Tua moglie non solo ha torto, ENID, ma è deleteria.

Se cominciamo a dare dei transfobici ai maschi etero a cui non va di andare con le persone dotate di pene – se li martelliamo dicendo che non esserne attratti è da intolleranti – la maggior parte dei maschi etero cis smetterà di ascoltarci. Se l’ostacolo da superare è quello, decideranno che allora tanto vale essere transfobici. Dire agli uomini etero, in sostanza, che “Se non succhi un cazzo, con noi non ti vogliamo” non è granché come strategia, per un’esigua minoranza che ha bisogno di gente dalla sua parte. E ripeto, come vediamo spesso su Twitter, a prendere certe posizioni non è chi a quella minoranza appartiene, ma l’alleata etero-cis imbranata convinta di rendersi utile (spoiler: si sbaglia).

Sia inoltre messo agli atti che esistono uomini etero e lesbiche non avversi al cazzo, e donne etero e uomini gay non avversi alla fica. In certi casi, l’identità di genere vale più del sesso biologico. Ma a nessuno bisogna dire che per essere un alleato deve succhiare un cazzo o leccare una fica.

E adesso farò un piccolo tuffo nel passato.

Nei primi anni novanta, a Seattle, c’era un’enorme scena kinky, nella quale un gruppo di maschi etero bonissimi che si definivano “bisex per gioco, etero per sesso” organizzava grandi sex party dove tutti erano i benvenuti. Questi bonissimi maschi sessualmente etero legavano e frustavano tranquillamente altri maschi – gay, bisesuali, trans, e perfino etero – ma con loro non andavano oltre. Erano omofobi? Certo che no. E sarebbe stato inquietante e oppressivo, da parte delle loro fidanzate, accusarli di intolleranza verso i gay perché non volevano farsi gli uomini con cui interagivano ai party.

Sei disposto a giocare con persone che abbiano o meno il pene, ma sentimentalmente e sessualmente sei attratto solo da quelle del sesso opposto. Non è intolleranza, si chiama eterosessualità.

(Traduzione di Matteo Colombo)

Savage love è una rubrica di consigli sessuali e di coppia pubblicata su The Stranger.

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