26 marzo 2017 15:30

Un nuovo studio cerca di capire che ruolo hanno le mutazioni casuali del dna nel rischio di ammalarsi di cancro.

Una cellula si trasforma da sana a tumorale quando accumula mutazioni, o alterazioni, del dna. Questo fenomeno è in parte dovuto al caso, poiché le mutazioni compaiono spontaneamente quando le cellule si dividono, durante la fase di duplicazione del dna. In parte il fenomeno è dovuto a meccanismi ereditari e in parte ha cause ambientali, per esempio è dovuto all’abitudine del fumo. Lo studio cerca di stimare l’importanza di questi tre fattori.

Già in precedenza due degli autori, Cristian Tomasetti e Bert Vogelstein, avevano provato a chiarire questo problema. Nel loro precedente articolo, pubblicato nel 2015, avevano trovato che “il 65 per cento della differenza di rischio di cancro tra i differenti tessuti può essere spiegato dal numero totale di divisioni delle cellule in quel tessuto”. In altre parole, sostenevano che alcuni tumori erano rari perché le cellule di quel tessuto si replicavano poco, mentre altri erano comuni perché le cellule si dividevano di più. La ricerca aveva provocato alcune critiche perché, dando tanta attenzione al caso cioè alle mutazioni “naturali”, era percepita come una svalutazione delle attività di prevenzione del cancro.

I due ricercatori della Johns Hopkins University di Baltimora, insieme a Lu Li, pubblicano questa settimana su Science un nuovo articolo, nel quale estendono l’analisi precedente e chiariscono alcuni aspetti. I dati della nuova ricerca non si limitano più agli Stati Uniti, ma comprendono 69 paesi e considerano 17 tipi di cancro. I ricercatori hanno trovato risultati simili a quelli dello studio precedente e ribadiscono il legame tra il rischio di cancro di un tessuto e il tasso di mutazione naturale del dna delle cellule di quel tessuto. Tuttavia, i ricercatori evidenziano la complessità del problema e la difficoltà di arrivare a conclusioni definitive. Per esempio, scrive Science, “quando più di una mutazione singola causa il cancro, se tutte le mutazioni tranne una sono dovute alla duplicazione delle cellule e l’ultima mutazione è dovuta a fattori ambientali, il cancro può essere completamente prevenuto”.

La questione dell’origine del cancro e della sua prevenzione è quindi ancora aperta.

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