Natalia Viana

Dirige l’agenzia giornalistica brasiliana Pública. Da São Paulo racconta i retroscena dei preparativi per i Mondiali 2014 in Brasile.

Un arresto coraggioso

Il giorno prima della sconfitta del Brasile, gli agenti di Rio de Janeiro hanno arrestato Ray Whelan, direttore di Match Hospitality, l’agenzia concessionaria della Fifa che gestisce in esclusiva la vendita dei biglietti per le partite dei Mondiali. Leggi

Il divertimento triste del Fan fest

Dopo la vittoria ai rigori del Brasile contro il Cile, l’atmosfera nel paese era di sollievo e festa. Finora le partite sono state emozionanti e le proteste sporadiche, ma alcuni aspetti dei Mondiali lasciano perplessi. Leggi

Prime impressioni

Da una settimana i brasiliani parlano solo dei Mondiali: c’è chi è occupato a guardare e a commentare le partite e chi parla delle proteste in corso in tutto il paese. Leggi

Verità e bugie sui Mondiali

Un motivo di preoccupazione per i giornalisti è la quantità d’informazioni sbagliate diffuse all’estero sui Mondiali. Leggi

Vittime della General Motors

Un’associazione delle vittime ha documentato 59 esplosioni di veicoli prodotti in Brasile, ma i risarcimenti sono molto bassi. Leggi

Il paradosso della sicurezza privata

A meno di un mese dall’inizio dei Mondiali la polizia federale non sa chi si occuperà dei tifosi negli stadi. Leggi

Un mediatore per Assange

Il 23 e il 24 aprile il Brasile ha ospitato a São Paulo il Net mundial per discutere il futuro di internet. Leggi

Addestrati negli Stati Uniti

Secondo un articolo della Folha de São Paulo, l’agenzia di sicurezza privata statunitense Academi ha addestrato ventidue agenti della polizia brasiliana in vista dei prossimi Mondiali. Leggi

Sotto sfratto

La vicenda dell’operaio edile Altair Antunes Guimarães di Rio de Janeiro è un tipico caso di “effetto collaterale” delle grandi manifestazioni. Leggi

Eredità della dittatura

Il 1 aprile il Brasile ha commemorato il cinquantesimo anniversario del colpo di stato che instaurò una dittatura durata 21 anni. Leggi

Un po’ di buon senso

Gli stranieri si chiedono perché i brasiliani critichino i Mondiali anche se sono pazzi per il calcio. Leggi

Un’indagine poco democratica

La polizia civile di São Paolo è impegnata a capire se i black bloc possano essere assimilati a un’associazione a delinquere. Leggi

Le vittime dei Mondiali

La notizia che il boom edilizio in Qatar per i Mondiali del 2022 ha provocato la morte di centinaia di lavoratori immigrati ha fatto il giro del mondo.

Qualcosa di più sottile sta succedendo in Brasile, dove la Fifa fa pressioni per completare gli stadi in tempo per l’evento. Manaus, nel cuore dell’Amazzonia, è al primo posto per numero di operai rimasti uccisi nella costruzione di uno stadio, l’Arena da Amazônia. Tre uomini sono morti sul lavoro, uno d’infarto. L’azienda edile Andrade Gutierrez – tra le principali donatrici delle campagne elettorali – è stata denunciata dal ministero dei lavori pubblici per danni collettivi e rischia di pagare un risarcimento di dieci milioni di dollari.

“Durante le nostre ispezioni abbiamo visto operai senza occhiali protettivi e senza ganci di sicurezza”, ha detto il pubblico ministero Maria Nely de Oliveira. La giornalista Elaíze Farias, di Agencia Pública, è riuscita a parlare con la famiglia di uno degli operai morti. Marcleudo de Melo Ferreira aveva 22 anni quando a dicembre è caduto da 35 metri di altezza nell’Arena da Amazônia.

Era stato assunto da una società subappaltatrice e guadagnava quattrocento dollari al mese. La Andrade Gutierrez si è accollata le spese del funerale, ma non si è messa in contatto con la famiglia. L’Arena da Amazônia, situata in una città con poca tradizione calcistica, è una delle strutture con più probabilità di diventare una cattedrale nel deserto.

Traduzione di Fabrizio Saulini Leggi

Un carnevale particolare

Camminare per le strade di São Paulo lo scorso weekend è stata un’esperienza surreale. Leggi

Il diritto di protestare

Il 6 febbraio, mentre seguiva una manifestazione a Rio de Janeiro, il cameraman Santiago Andrade è stato colpito da un razzo ed è morto pochi giorni dopo. Leggi

La battaglia degli hashtag

Le proteste di giugno sono nate da un aumento delle tariffe degli autobus. Ma poi sui cartelli dei manifestanti hanno fatto capolino altre questioni, come gli investimenti per i Mondiali. Leggi

Vittorie importanti

Più si avvicinano i Mondiali, più è evidente che i brasiliani accoglieranno la manifestazione tra le proteste. Leggi

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