Andy Buchanan, Afp

Lo Scottish national party (Snp), la formazione indipendentista che guida il governo locale della Scozia, punta a ottenere l’indipendenza dal Regno Unito e poi a tornare in tempi rapidi nell’Unione europea.

“L’Snp chiederà di aderire all’Unione europea il prima possibile in caso di ottenimento dell’indipendenza”, si legge in un documento che illustra la strategia del partito, pubblicato il 17 novembre.

“Noi scozzesi siamo stati esclusi dall’Unione europea contro la nostra volontà”, afferma nell’introduzione al documento Angus Robertson, ministro scozzese della costituzione, degli affari esteri e della cultura, riferendosi alla Brexit. “Nel referendum del 2016 la maggioranza degli elettori scozzesi ha votato per restare nell’Unione europea”.

Due anni prima, il no aveva prevalso di stretta misura in un referendum per l’indipendenza della Scozia autorizzato dal governo britannico.

Liti sulle rispettive competenze

Secondo la formazione indipendentista, l’uscita dall’Unione europea ha modificato c0mpletamente la situazione e giustifica l’organizzazione di un nuovo referendum. “La Scozia è stata penalizzata economicamente, socialmente e culturalmente dalla Brexit”, si legge nel documento.

“La Scozia rispetta i requisiti dell’Unione europea e un’adesione sarebbe quindi possibile in tempi rapidi”, prosegue il documento. “Ma il Regno Unito resterebbe un partner prezioso”.

Le relazioni tra il governo britannico, guidato dal primo ministro conservatore Rishi Sunak, e l’esecutivo locale scozzese, guidato dall’indipendentista Humza Yousaf, che all’inizio dell’anno ha preso il posto della dimissionaria Nicola Sturgeon, rimangono tese, con frequenti liti sulle rispettive competenze.

Di fronte al rifiuto di Londra di concedere un secondo referendum per l’indipendenza, nel congresso che si è tenuto il mese scorso l’Snp ha messo a punto una nuova strategia: in caso di conquista della maggioranza assoluta dei seggi scozzesi nelle elezioni legislative britanniche previste tra un anno, cercherà di negoziare con Londra un ulteriore trasferimento di poteri.

Ma il partito sta affrontando alcune difficoltà, tra cui un’inchiesta sulle sue finanze e una recente sconfitta in un’elezione suppletiva.