Donald Trump a Des Moines, nell’Iowa, il 15 gennaio 2024. (Brian Snyder, Reuters/Contrasto)

Donald Trump ha ottenuto la sera del 15 gennaio una netta vittoria nelle primarie repubblicane nell’Iowa, consolidando il suo status di favorito della destra per le elezioni presidenziali di novembre.

Trump, 77 anni, che è imputato in quattro procedimenti penali, ha ottenuto il 51 per cento dei voti, secondo i risultati quasi definitivi, lasciando molto indietro i suoi principali rivali, Ron DeSantis e Nikki Haley. L’ex presidente ha fatto così un passo forse decisivo verso la sfida finale a novembre con il democratico Joe Biden, attuale inquilino della Casa Bianca.

“Ora è il momento di unire il paese”, ha dichiarato Trump ai suoi sostenitori in festa a Des Moines.

Poi ha promesso che se diventerà presidente chiuderà il confine con il Messico e aprirà nuovi pozzi petroliferi.

Gli elettori repubblicani dell’Iowa si sono riuniti in scuole, biblioteche e stazioni dei vigili del fuoco per i cosiddetti caucus.

L’Iowa ospita meno dell’1 per cento della popolazione degli Stati Uniti, ma ha un posto speciale sulla scena politica statunitense da più di cinquant’anni, aprendo la stagione delle primarie.

La prossima settimana sarà la volta del New Hampshire.

A luglio sarà poi la convention nazionale a investire ufficialmente il candidato repubblicano alla presidenza.

Il governatore della Florida Ron DeSantis, che ha posizioni estreme sull’immigrazione e sull’aborto, è arrivato secondo con il 21 per cento dei voti, davanti all’ex ambasciatrice alle Nazioni Unite Nikki Haley, che ha ottenuto il 19 per cento.

Haley, 51 anni, è popolare soprattutto tra gli elettori repubblicani moderati e negli ambienti economici.

Vivek Ramaswamy, arrivato quarto con il 7 per cento dei voti, ha annunciato che si ritirerà dalla corsa e ha invitato i suoi sostenitori a votare per Trump.

Il presidente Biden, che ha ottenuto l’appoggio ufficiale del Partito democratico, sarà designato, salvo sorprese, candidato alla rielezione ad agosto, nonostante le polemiche sull’età avanzata (81 anni).