Il presidente francese Emmanuel Macron. (Stephane De Sakutin, Afp)

“Una battaglia di valori contro gli opposti estremismi”: il 12 giugno il presidente Emmanuel Macron ha chiesto un’ampia mobilitazione intorno alla sua maggioranza per sconfiggere La France insoumise (Lfi, sinistra radicale) e il Rassemblement national (Rn, estrema destra), giustificando la decisione d’indire le elezioni legislative anticipate con la “gravità della situazione”.

Durante una conferenza stampa a Parigi, Macron ha insistito sul fatto che le elezioni serviranno a chiarire l’attuale quadro politico. Il presidente ha smentito di andare incontro a una sconfitta annunciata e ha negato che la sua decisione avrà come conseguenza di “consegnare le chiavi del potere all’estrema destra”.

Al contrario, ha affermato, “è arrivato il momento d’interrompere l’ascesa del Rassemblement national”.

Il presidente, 46 anni, ha poi escluso di partecipare a un dibattito in tv con Marine Le Pen prima delle elezioni legislative, che si svolgeranno in due turni il 30 giugno e il 7 luglio.

A pochi giorni dalle elezioni europee, dove l’estrema destra francese ha ottenuto quasi il 40 per cento dei voti, Macron ha lanciato un duro attacco ai due opposti estremismi incarnati dal Rassemblement national e da La France insoumise.

Ha accusato La France insoumise di “antisemitismo” e “antiparlamentarismo”, rimproverando alla formazione guidata da Jean-Luc Mélenchon di aver “scatenato il caos all’assemblea nazionale”.

L’alleanza che si sta formando tra La France insoumise, il Partito socialista (Ps), il Partito comunista (Pcf) e Les écologistes – il cosiddetto Fronte popolare – è “indecente”, ha affermato.

“Alleanze inadatte a governare”

Per quanto riguarda il Rassemblement national, guidato da Jordan Bardella, 28 anni, Macron ha denunciato “l’ambiguità nei confronti della Russia” e “la volontà di uscire dalla Nato”.

Il presidente ha anche contestato la decisione di Éric Ciotti, leader della formazione di centrodestra Les republicains (Lr), di allearsi con il Rassemblement national.

Ha definito le alleanze che si stanno formando “inadatte a governare”.

Infine, Macron ha espresso il desiderio di collaborare con i socialdemocratici da un lato e con la destra repubblicana dall’altro alla definizione di “seri progetti di governo”.