Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a Ramat Gan, l’8 giugno 2024. (Jack Guez, Reuters/Contrasto)

Un portavoce dell’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha confermato il 17 giugno lo scioglimento del gabinetto di guerra, costituito dopo l’attacco di Hamas in territorio israeliano del 7 ottobre. La decisione è stata presa dopo le dimissioni del centrista Benny Gantz.

I mezzi d’informazione israeliani avevano riferito in precedenza che Netanyahu ha annunciato lo scioglimento del gabinetto di guerra durante una riunione del gabinetto di sicurezza il 16 giugno.

David Mencer, portavoce dell’ufficio del premier, ha confermato lo scioglimento del gabinetto di guerra durante una conferenza stampa, affermando che “d’ora in poi sarà il gabinetto di sicurezza a prendere decisioni su questioni relative alla guerra”.

“La creazione di un gabinetto di guerra era la condizione posta da Gantz per entrare in un governo di unità nazionale”, ha aggiunto Mercer. “Con la sua uscita dall’esecutivo, il gabinetto di guerra non ha più ragion d’essere e le sue funzioni saranno assunte dal gabinetto di sicurezza”.

Quest’ultimo comprende nove ministri oltre a Netanyahu.

Gantz, leader della coalizione centrista Unità nazionale, aveva lasciato il governo il 9 giugno insieme al suo alleato Gadi Eisenkot, in polemica con Netanyahu sulla conduzione della guerra.

Secondo alcuni analisti politici, lo scioglimento del gabinetto di guerra ha anche lo scopo di mettere i bastoni tra le ruote ai ministri d’estrema destra Itamar Ben-Gvir e Bezalel Smotrich, che puntavano a farne parte dall’inizio del conflitto.

Intanto, il 17 giugno Israele ha condotto una serie di attacchi nel nord della Striscia di Gaza, mentre alcuni testimoni hanno riferito di esplosioni nel sud. La situazione appare però relativamente più tranquilla dopo che l’esercito israeliano ha annunciato una “pausa” giornaliera tra le 8 e le 19 in un settore meridionale del territorio.

Annunciata il 16 giugno in coincidenza con il primo giorno della festa musulmana dell’Eid al Adha, la pausa faciliterà la consegna degli aiuti umanitari ai civili palestinesi.

Secondo le autorità di Hamas, l’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza ha causato finora la morte di 37.347 persone. L’attacco di Hamas in territorio israeliano del 7 ottobre ha invece causato almeno 1.194 vittime in Israele, secondo un conteggio dell’Afp basato sugli ultimi dati israeliani disponibili.