Il 31 luglio piogge incessanti hanno ostacolato la ricerca dei sopravvissuti alle frane che hanno colpito le piantagioni di tè indiane e ucciso 126 persone, la maggior parte delle quali sono braccianti o familiari di braccianti.
Giorni di piogge monsoniche torrenziali hanno colpito lo stato costiero meridionale del Kerala, bloccando le strade nel distretto di Wayanad e ostacolando i soccorsi.
L’unico ponte che collegava i villaggi più colpiti di Chooralmala e Mundakkai è stato distrutto e le squadre di soccorso sono state costrette a costruire un passaggio di fortuna per portare via i feriti e i sopravvissuti all’alluvione.
Molti di quelli che sono riusciti a sfuggire all’impatto iniziale delle frane sono rimasti intrappolati in un fiume che ha rotto gli argini, ha dichiarato all’Afp il soccorritore volontario Arun Dev in un ospedale che si sta occupando dei sopravvissuti. “Chi è riuscito a fuggire è stato spazzato via insieme a case, templi e scuole”, ha detto.
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Il Wayanad è famoso per le tenute di tè, in cui lavorano un gran numero di braccianti per la semina e il raccolto. Diverse piantagioni sono state colpite da due frane successive prima dell’alba del 30 luglio. Alcune case a schiera con pareti di mattoni, costruite per ospitare i lavoratori stagionali, sono state inondate da un muro di fango, mentre i braccianti e le loro famiglie dormivano all’interno.
Altri edifici sono stati ricoperti di fango, mentre la forza della frana ha sparso auto, lamiere e altri detriti intorno al luogo del disastro.
Un funzionario del distretto di Wayanad, che ha parlato con l’Afp in condizione di anonimato, ha detto che finora sono stati recuperati 126 corpi e che il bilancio è destinato a salire.
Più di tremila persone si sono rifugiate in accampamenti d’emergenza allestiti nel distretto di Wayanad. Lo ha dichiarato il governo locale.
Almeno 572 millimetri di pioggia sono caduti nei due giorni precedenti alla frana, ha dichiarato il ministro del Kerala Pinarayi Vijayan in un comunicato.
L’agenzia per i disastri del Kerala ha dichiarato che il 1 agosto sono previste altre piogge e forti venti, con la probabilità di “danni a strutture non sicure” in altre zone dello stato.
Quasi cinquecento persone sono state uccise nel Kerala nel 2018 durante la peggiore inondazione che ha colpito lo stato in quasi un secolo. La peggiore frana degli ultimi decenni in India risale invece al 1998, quando le frane provocate dalle forti piogge monsoniche uccisero almeno 220 persone e seppellirono il piccolo villaggio di Malpa, sull’Himalaya.