Il 14 agosto il primo ministro giapponese Fumio Kishida ha annunciato la sua intenzione di ritirarsi dalla corsa alla guida del suo partito a settembre. Questo comporta che si dimetterà dalla carica di premier.
“In queste elezioni per la presidenza (del partito), è necessario mostrare alla gente che il Partito liberal democratico al potere (Pld) sta cambiando. Il primo passo per dimostrarlo è che mi dimetto. Non mi candiderò alle prossime elezioni presidenziali” del partito, ha detto Kishida in una conferenza stampa.
“Ho preso questa decisione con la ferma convinzione che la politica è possibile solo con la fiducia delle persone e che andremo avanti con le riforme politiche”, ha aggiunto.
Il Partito liberal democratico (Pld), al potere in Giappone quasi ininterrottamente dal 1945, deve organizzare un’elezione interna a settembre per designare il suo leader, la stessa persona che ricoprirà la carica di primo ministro.
Fumio Kishida, 67 anni, è in carica dall’ottobre 2021 e ha visto diminuire la sua popolarità, fortemente indebolita dall’aumento dell’inflazione e dagli scandali politici e finanziari che hanno colpito il suo partito.
Secondo un sondaggio della Nhk, quest’anno l’indice di gradimento del suo governo è rimasto fermo intorno al 25 per cento.
Anche la quarta economia mondiale sta faticando a rimettersi in carreggiata dopo la pandemia, con la produzione industriale in calo dello 0,7 per cento nel primo trimestre del 2024.
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A novembre, Kishida ha annunciato un pacchetto di stimoli del valore di oltre cento miliardi di dollari nel tentativo di ridurre la pressione dell’inflazione.
Nonostante una certa ripresa nelle ultime settimane, lo yen è stata una delle valute con le peggiori performance a livello mondiale nell’ultimo anno.
Anche se questa è per lo più una buona notizia per gli esportatori giapponesi, rende le importazioni più costose e alimenta l’inflazione.
Fumio Kishida in teoria avrebbe potuto governare fino all’autunno del 2025. Da mesi il suo partito di destra è stato colpito da uno scandalo legato ai finanziamenti del partito. Al centro della vicenda presunti pagamenti a favore di esponenti del partito.
La decisione di Fumio Kishida di lasciare la guida del partito e quindi del governo, lancia la corsa per la sua successione, che si preannuncia incerta. Non è chiaro chi lo sostituirà. “In queste elezioni presidenziali spero che coloro che pensano di avere delle qualità alzino la mano e s’impegnino in un dibattito serio”, ha affermato Kishida.