Con un bilancio provvisorio di 130 morti e gravi devastazioni nel sudest degli Stati Uniti, l’uragano Helene è entrato il 30 settembre nella campagna elettorale delle presidenziali, con Donald Trump che ha criticato il modo in cui l’amministrazione Biden sta affrontando la catastrofe.

L’entità dei danni causati dall’uragano, che ha toccato terra in Florida la sera del 26 settembre prima di spostarsi in altri stati, è ancora difficile da valutare. Molte zone, infatti, sono isolate e prive di elettricità.

“Ci sono circa seicento persone di cui non abbiamo notizie”, ha affermato il 30 settembre Elizabeth Sherwood-Randall, consigliera per la sicurezza interna del presidente Joe Biden, auspicando che “molte di loro siano in vita”.

Georgia e North Carolina, coinvolti nella catastrofe, sono tra i sette stati chiave che potrebbero decidere l’esito delle presidenziali del 5 novembre.

Trump, candidato del Partito repubblicano, ha visitato il 30 settembre Valdosta, una località della Georgia, impegnandosi a portare “molti aiuti, tra cui carburante, attrezzature e acqua”.

Ha anche detto di aver chiesto a Elon Musk, proprietario di SpaceX e suo alleato, di attivare nelle aree colpite il suo servizio internet satellitare Starlink.

“L’amministrazione Biden non sta facendo abbastanza”, ha affermato l’ex presidente, che in precedenza aveva accusato il governo federale e le autorità del North Carolina di “non consegnare deliberatamente gli aiuti nelle aree a maggioranza repubblicana”.

“Queste affermazioni sono false e irresponsabili”, ha replicato Biden, che il 2 ottobre andrà in visita in North Carolina.

Secondo Biden, “non c’è dubbio che la catastrofe sia stata favorita dal cambiamento climatico” che, riscaldando l’acqua degli oceani, aumenta l’intensità e la frequenza degli uragani.

1,6 milioni di case e aziende senza elettricità

Trump ha anche attaccato la candidata democratica Kamala Harris, accusandola di essere “in giro in campagna elettorale”.

La vicepresidente ha cancellato il 30 settembre un comizio per tenere un incontro sulla catastrofe, e presto visiterà le aree devastate.

Intanto, negli stati colpiti i soccorritori stanno lavorando duramente per trovare sopravvissuti e portare cibo agli sfollati.

Il bilancio provvisorio è di 130 morti, di cui 57 in North Carolina, 29 in South Carolina, 25 in Georgia, 14 in Florida e cinque in altri stati.

Secondo il sito Poweroutage.us, la sera del 30 settembre più di 1,6 milioni di case e aziende erano ancora senza elettricità.