Il 4 novembre Kamala Harris e Donald Trump terranno i comizi finali della loro campagna elettorale, alla vigilia di un voto cruciale per gli Stati Uniti e per il resto del mondo.

I due candidati incarnano visioni opposte del paese.

Da una parte c’è l’attuale vicepresidente Harris, 60 anni, che a luglio ha sostituito l’anziano presidente Joe Biden come candidata democratica e punta a diventare la prima presidente donna nella storia del paese.

Dall’altra parte c’è l’ex presidente repubblicano Trump, 78 anni, che prima di lasciare la Casa Bianca nel gennaio 2021 aveva scatenato il caos.

La campagna elettorale è stata caratterizzata da eventi anche drammatici, tra cui due tentativi di assassinio di Trump, e da forti tensioni tra i due schieramenti.

Sia Harris sia Trump si sono detti sicuri della vittoria, ma in realtà le presidenziali sono estremamente incerte e potrebbero essere decise da poche migliaia di voti in sette stati chiave, che i due candidati stanno percorrendo in lungo e in largo da mesi, spendendo centinaia di milioni di dollari.

Di questi sette stati, quello che assegna il maggior numero di grandi elettori è la Pennsylvania. Gli Stati Uniti, uno stato federale, hanno un sistema di suffragio universale indiretto che incorona il candidato in grado di assicurarsi la maggioranza dei 538 grandi elettori, cioè almeno 270.

Non è quindi un caso che entrambi i candidati abbiano deciso di visitare la Pennsylvania nell’ultimo giorno della loro campagna elettorale.

Harris, ex procuratrice e senatrice della California, visiterà Scranton, la cittadina natale di Biden, e poi le due principali città dello stato, Pittsburgh e Philadelphia.

Nell’occasione dovrebbe ricevere il sostegno di Oprah Winfrey, Lady Gaga e Ricky Martin, dopo aver ottenuto quello di altre star, tra cui Bruce Springsteen, Jennifer Lopez e LeBron James.

Dopo un primo incontro a Raleigh, nel North Carolina, Trump si trasferirà a Reading e Pittsburgh, in Pennsylvania, prima di chiudere la sua maratona elettorale a Grand Rapids, in Michigan.

Probabilmente il candidato repubblicano descriverà ancora una volta un paese allo sbando, invaso da milioni di immigrati illegali pronti a delinquere, e in bancarotta economica e morale.

Negli ultimi giorni ha inasprito ulteriormente la sua retorica, usando termini offensivi per descrivere la sua rivale, che a sua volta l’ha definito un “fascista” che punta a ottenere “un potere senza limiti”.

Quasi ottanta milioni di elettori su 244 milioni, tra cui Harris, hanno votato in anticipo.

C’è molta preoccupazione per le possibili conseguenze del voto. Trump, che non ha mai riconosciuto la sconfitta del 2020 e che il 6 gennaio 2021 ha arringato la folla prima dell’assalto al congresso, ha già cominciato a mettere in discussione la regolarità del processo elettorale.

Secondo i sondaggi, due statunitensi su tre temono un’esplosione di violenza dopo il 5 novembre.