Un accordo di cessate il fuoco tra Israele ed Hezbollah è entrato in vigore alle 4 del mattino del 27 novembre, dopo due mesi di guerra aperta in Libano preceduti da quasi un anno di scambi di fuoco al confine.

Il presidente statunitense Joe Biden ha definito l’accordo di tregua “un nuovo inizio”.

L’esercito israeliano avrà sessanta giorni di tempo per ritirarsi gradualmente dal Libano, ha dichiarato all’Afp un alto funzionario statunitense che ha chiesto di restare anonimo, e anche Hezbollah dovrà ritirarsi dal confine meridionale con Israele.

Biden ha precisato che l’accordo è stato concepito per arrivare a una cessazione permanente delle ostilità, grazie al dispiegamento dell’esercito libanese nel sud del paese.

“In questo modo Hezbollah non potrà più minacciare la sicurezza d’Israele”, ha aggiunto il presidente statunitense.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato che la durata del cessate il fuoco dipenderà “da ciò che accadrà in Libano”: “Ci riserviamo una totale libertà d’azione. Se Hezbollah violerà l’accordo e cercherà di riarmarsi, attaccheremo”.

Poco dopo l’entrata in vigore della tregua, l’esercito israeliano ha avvertito gli abitanti del sud del Libano di non avvicinarsi alle sue postazioni.

“È vietato raggiungere i villaggi di cui è stata ordinata l’evacuazione e avvicinarsi alle postazioni militari israeliane”, ha dichiarato sul social network X il portavoce dell’esercito Avichay Adraee.

3.823 persone uccise in Libano

Meno di un’ora prima dell’entrata in vigore del cessate il fuoco, l’esercito israeliano ha bombardato nuovamente i sobborghi meridionali di Beirut, già colpiti in una serie di attacchi massicci il 26 novembre. La sera del 26 novembre Hezbollah ha invece affermato di aver condotto un attacco con droni in Israele.

Il gruppo libanese, sostenuto dall’Iran, non ha partecipato direttamente ai negoziati per la tregua, facendosi rappresentare dal presidente del parlamento Nabih Berri, e finora non ha commentato l’accordo.

Secondo il ministero della salute libanese, 3.823 persone sono state uccise in Libano dall’ottobre 2023, la maggior parte delle quali a partire da settembre. Secondo le Nazioni Unite, circa 900mila persone sono state costrette a lasciare le loro case. Da parte israeliana, in tredici mesi sono stati uccisi 82 soldati e 47 civili.

Continua la guerra a Gaza

Il 26 novembre Netanyahu ha affermato che il cessate il fuoco in Libano permetterà a Israele di concentrarsi sull’offensiva contro il gruppo palestinese Hamas nella Striscia di Gaza.

“Con Hezbollah fuori dai giochi, potremo aumentare la pressione su Hamas, e questo contribuirà alla sacra missione di liberare gli ostaggi”, ha dichiarato.

“Potremo anche concentrarci sulla minaccia iraniana”, ha aggiunto.