L’8 maggio l’Ucraina ha accusato l’esercito russo di aver condotto attacchi “su tutta la linea del fronte”, violando la tregua unilaterale proclamata da Vladimir Putin in occasione delle celebrazioni per l’ottantesimo anniversario della vittoria sulla Germania nazista.

La tregua durerà tre giorni, dall’8 al 10 maggio.

“Nonostante le parole di Putin, l’esercito russo ha condotto attacchi su tutta la linea del fronte”, ha affermato il ministro degli esteri ucraino Andrij Sybiha sul social network X.

“Abbiamo documentato 734 violazioni del cessate il fuoco e 63 tentativi d’assalto”, ha precisato.

L’esercito russo ha reagito affermando di aver rispettato rigorosamente la tregua, evitando di condurre attacchi d’artiglieria e aerei, anche con missili o droni.

“Le forze armate russe si limitano a rispondere in modo simmetrico agli attacchi dell’esercito ucraino”, ha dichiarato il ministero della difesa russo su Telegram.

La mattina dell’8 maggio l’aviazione ucraina aveva segnalato degli attacchi russi con bombe guidate nel nordest del paese, confermando però di non aver registrato “missili o droni nello spazio aereo ucraino”.

L’Ucraina, sotto la pressione di Washington, chiede una tregua incondizionata di trenta giorni prima dell’avvio di negoziati di pace con Mosca.

La Russia vuole invece che Kiev rinunci ufficialmente a entrare nella Nato e alla sovranità su cinque regioni, tra cui la Crimea, prima di mettere fine alle ostilità.

Le celebrazioni per l’ottantesimo anniversario della vittoria nella seconda guerra mondiale hanno un ruolo centrale nella propaganda del Cremlino, che ha più volte affermato che l’operazione militare in Ucraina è una prosecuzione della guerra contro la Germania nazista.

Il culmine sarà la parata militare del 9 maggio nella piazza Rossa a Mosca, alla quale sarà presente anche il presidente cinese Xi Jinping, che l’8 maggio ha incontrato Putin al Cremlino.