Gli Stati Uniti hanno condotto un nuovo attacco contro una presunta imbarcazione di narcotrafficanti nell’oceano Pacifico, uccidendo quattro persone, hanno annunciato il 4 dicembre le forze armate statunitensi, mentre aumentano le polemiche sulla campagna militare ordinata da Donald Trump.
Da mesi le forze statunitensi conducono attacchi contro imbarcazioni nel mar dei Caraibi e nell’oceano Pacifico, che hanno causato la morte di 87 persone, senza fornire prove dei loro legami con il narcotraffico. La legalità della campagna militare è stata messa in dubbio da molti esperti.
“I servizi di sicurezza hanno confermato che l’imbarcazione trasportava sostanze stupefacenti lungo una rotta conosciuta per il traffico di droga nel Pacifico orientale”, ha assicurato sul social network X lo United States southern command (Southcom), mostrando un video dell’attacco.
“Quattro narcotrafficanti sono stati uccisi”, ha precisato.
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Negli ultimi giorni il segretario della difesa Pete Hegseth, e più in generale l’amministrazione Trump, sono finiti sotto accusa per un duplice attacco condotto il 2 settembre contro un’imbarcazione nel mar dei Caraibi. Le forze statunitensi avevano infatti condotto un secondo attacco per uccidere i due sopravvissuti al primo, un atto la cui legalità è apertamente messa in discussione negli Stati Uniti.
In totale undici persone erano morte nel duplice attacco, condotto in acque internazionali.
La polemica era scoppiata la settimana scorsa, quando il Washington Post aveva rivelato che i due sopravvissuti, rimasti aggrappati allo scafo, erano stati uccisi in un secondo attacco ordinato da Hegseth.
Le parole di Himes
Il 4 dicembre, dopo aver visionato un video del Pentagono, il deputato democratico Jim Himes ha affermato che nell’attacco erano stati uccisi “due naufraghi”. “Il video mostra due uomini in chiara difficoltà, uccisi dagli Stati Uniti”, ha dichiarato.
“È una delle cose più inquietanti che ho mai visto”, ha aggiunto Himes, il principale esponente democratico della commissione per i servizi di sicurezza della camera dei rappresentanti, al termine di una riunione a porte chiuse al congresso, a cui ha partecipato anche l’ammiraglio Frank Bradley.
Secondo la Casa Bianca, era stato proprio Bradley, e non Hegseth, a ordinare il secondo attacco.
Durante la riunione, Bradley ha confermato di non aver ricevuto da Hegseth l’ordine di eliminare tutte le persone a bordo.
Secondo il repubblicano Tom Cotton, capo della commissione per i servizi di sicurezza del senato, condurre il secondo attacco è stata una “decisione giusta”.
Washington, che sostiene di essere in guerra contro i cartelli della droga, ha rafforzato a partire da agosto il suo contingente militare nel mar dei Caraibi, una decisione che ha aggravato le tensioni con il Venezuela.
Trump accusa il presidente venezuelano Nicolás Maduro di essere a capo di un cartello della droga. Caracas smentisce e sostiene che il vero obiettivo di Washington sia rovesciare Maduro e mettere le mani sul petrolio venezuelano.
Il 10 novembre l’alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Türk, aveva messo in dubbio la legalità degli attacchi, citando “forti indizi che si tratti di esecuzioni extragiudiziali”.