Cinque anni dopo la Brexit, il governo britannico ha raggiunto un accordo con la Commissione europea sul ripristino, a partire dal 2027, del programma europeo di scambi universitari Erasmus.

Londra aveva abbandonato il programma nel dicembre 2020, al momento dell’uscita del Regno Unito dall’Unione europea (Ue).

“Il ripristino del programma Erasmus è una vittoria per i nostri ragazzi, che potranno tornare a studiare all’estero”, ha dichiarato Nick Thomas-Symonds, il ministro britannico per le relazioni con l’Ue.

“Il ritorno di Londra apre la strada a nuove esperienze condivise e ad amicizie durature”, ha sottolineato sul social network X la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

L’accordo s’inserisce in un più ampio rilancio delle relazioni con l’Ue intrapreso dal primo ministro laburista Keir Starmer, dopo anni di tensioni tra i precedenti governi conservatori e Bruxelles.

A maggio Londra e Bruxelles avevano firmato un accordo per un “nuovo partenariato strategico”.

Oltre al programma Erasmus, il Regno Unito e la Commissione europea hanno annunciato in un comunicato congiunto l’avvio di negoziati sulla partecipazione britannica al mercato europeo dell’elettricità.

“Gli accordi conclusi oggi dimostrano che il nuovo partenariato funziona”, ha dichiarato Thomas-Symonds.

L’intesa sul programma Erasmus dovrà però essere approvata dai ventisette stati membri dell’Ue.

570 milioni di sterline

La decisione del governo conservatore britannico guidato da Boris Johnson, annunciata nel dicembre 2020, di abbandonare il programma Erasmus aveva suscitato forte disappunto nell’Ue, come anche tra gli studenti e gli insegnanti britannici.

Johnson aveva motivato il ritiro con i costi del programma, secondo lui troppo alti, sottolineando che Londra accoglieva più studenti europei (circa 35mila all’anno) di quanti ne inviava sul continente (circa 17mila).

Il contributo del Regno Unito al programma per l’anno 2027-2028 ammonterà a 570 milioni di sterline (circa 650 milioni di euro).

Il programma Erasmus permette agli studenti di studiare in università e istituti d’istruzione superiore all’estero per un periodo massimo di dodici mesi, offrendo borse di studio per coprire le spese.