La fast fashion ha invaso il mercato dell’abbigliamento facendo aumentare l’acquisto dei prodotti tessili in tutta l’Europa: ogni cittadino ne compra in media diciannove chili all’anno, e ne getta dodici chili. Questa grande crescita nei consumi ha messo in crisi le organizzazioni senza scopo di lucro che si occupano di raccogliere, smistare e riciclare indumenti. Negli ultimi anni il loro lavoro è cresciuto molto, ma solo un terzo di quello che ricevono può essere riutilizzato o riciclato, perché il resto è di scarsa qualità ed è distrutto.
L’Unione europea di recente ha adottato una direttiva, che non sarà attuata dai vari stati prima del 2027, che obbliga le aziende tessili a sostenere il riciclo, lo smistamento e lo smaltimento dei loro prodotti.
Il reportage di Arte dal Belgio.
Questo video è prodotto dalla piattaforma europea Arte ed è disponibile in dieci lingue grazie a un progetto di collaborazione tra vari giornali europei: Balkan Insight (Birn), El País (Spagna), Gazeta Wyborcza (Polonia), Internazionale (Italia), Ir (Lettonia), Kathimerini (Grecia), Le Soir (Belgio), Sinopsis (Birn Romania). Il progetto, coordinato da Arte, è finanziato dall’Unione europea in seguito all’invito della Direzione generale delle reti di comunicazione, dei contenuti e delle tecnologie (Cnet) di creare piattaforme multimediali europee.
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