04 ottobre 2018 11:23

Zadie Smith sarà al festival di Internazionale a Ferrara il 7 ottobre con Hanif Kureishi e Giorgio Zanchini.

Da ragazza voleva fare la giornalista. Ma anche la ballerina di tip tap e tante altre cose. Cambiare idea non è mai stato un problema, per Zadie Smith. “Il mondo non è affatto autoevidente”, le esperienze non sono univoche, per questo le idee e le persone non possono che essere mutevoli. È la chiave per rimanere liberi. D’altronde Cambiare idea (minimum fax 2013) è il titolo della sua prima raccolta di saggi e interventi e Feel free (Sur 2018) è quello dell’ultima.

Ancora ventitreenne, mentre frequentava la Cambridge university, Zadie Smith – nata a Londra da madre giamaicana nel 1975 – ha scritto le prime ottanta cartelle di un romanzo, e tanto è bastato per far parlare del suo talento nell’ambiente editoriale. Le serviranno ancora tre anni per pubblicare Denti bianchi, racconto corale d’immigrazione e precarietà, ambientato nei quartieri popolari della Londra contemporanea e subito diventato un successo di critica e di pubblico. Uno degli autori più importanti per Zadie Smith è Hanif Kureishi. È stato leggendo da adolescente Il Budda delle periferie, racconta la scrittrice, che si è sentita per la prima volta “rappresentata” nell’universo letterario, insieme a tutta la sua generazione. Ne parleranno insieme a Ferrara.

Zadie Smith sarà al festival di Internazionale a Ferrara il 7 ottobre con Hanif Kureishi e Giorgio Zanchini.

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