Negli anni cinquanta e sessanta, appena uscito dalla seconda guerra mondiale, l’Afghanistan ha cercato di abbracciare uno stile di vita più occidentale e liberale, pur mantenendo sempre il rispetto nei confronti della tradizione islamica.
Il progresso è cominciato sotto il regno di Mohammed Zahir Shah, ed è proseguito soprattutto sotto la presidenza del primo ministro Muhammad Daud Khan, che rovesciò la monarchia e instaurò la repubblica nel 1973. Nel corso di questo ventennio, furono costruiti edifici moderni che sostituivano quelli tradizionali di fango, e il paese sembrava indirizzarsi verso un’era di prosperità.
Questo progresso fu interrotto nel 1978, l’anno della rivoluzione di Saur e dell’ascesa del Partito democratico popolare dell’Afghanistan, movimento di orientamento marxista e finanziato dal partito comunista russo.
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