06 maggio 2014 14:49

La Transnistria è una regione della Moldova a est del fiume Nistro e lungo il confine occidentale ucraino. Conta circa 550mila abitanti, in maggioranza etnicamente e culturalmente legati alla Romania, ed è la parte industrialmente più sviluppata della Moldova. È indipendente de facto, ma giuridicamente appartiene alla Moldova.

Tradizionalmente russa, nel corso della seconda guerra mondiale è stata occupata dalla Romania e alla fine del conflitto è tornata sotto il controllo di Mosca, anche se come territorio della Repubblica socialista di Moldova. Nel settembre del 1990, quando la Moldova faceva ancora parte dell’Unione Sovietica, la Transnistria si è dichiarata indipendente e in seguito, con il crollo dell’Urss e la nascita della Moldova, anche la repubblica autoproclamata ha cominciato a coniare una moneta, non controvertibile, assumendo una bandiera e la struttura di uno stato sovrano. Ma nessun paese ha mai riconosciuto la sua indipendenza.

Mosca tuttavia l’ha sostenuta militarmente ed economicamente, mentre la Moldova, forte di un suo esercito e del sostegno della Romania, non ha mai voluto rinunciare a questo territorio. Così nel marzo del 1992 è scoppiato un conflitto tra le forze transnistriane, sostenute dall’esercito russo, e quelle moldave, che si è concluso con un cessate il fuoco e lo stanziamento nella regione di forze di pace russe, moldave e ucraine.

Negli anni successivi la Transnistria ha continuato a riconoscersi indipendente. Nel settembre del 2006 ha chiesto ai suoi abitanti di scegliere con un voto (non ritenuto valido dal diritto internazionale) tra uno stato autonomo in futuro legato alla Russia e l’annessione alla Moldova, e il 97 per cento ha optato per la prima ipotesi. Quello stesso anno la comunità internazionale ha cercato di risolvere la situazione con trattati 5+2 (che comprendevano cioè Transnistria, Moldova, Ucraina, Russia e Osce, più Stati Uniti e Unione europea in qualità di osservatori esterni), ripresi in un secondo tempo nel 2011.

Negli ultimi mesi, con gli scontri in Ucraina e in Crimea, si è tornato a parlare della regione. Dopo i risultati del referendum in Crimea, il 18 marzo la Transnistria ha chiesto l’adesione alla Russia. In seguito il generale statunitense della Nato Philip M. Breedlove ha lanciato un allarme sulle mire espansionistiche di Mosca nel territorio.

Il fotografo Giacomo Cosua e il giornalista Andrea Santoro hanno raccontato la Transnistria in un reportage.

Le foto sono state scattate tra il 9 e il 13 aprile 2014.

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