08 giugno 2015 13:01

Nel 2002 la fotografa newyorchese Gillian Laub lavora per la rivista Spin, dove arriva la lettera di uno studente di Mount Vernon, in Georgia, che denuncia la segregazione razziale ai balli e agli eventi sportivi all’interno dei licei. Laub decide di visitare subito la città e documentare la situazione. Da quel momento e per i sette anni successivi torna in Georgia diverse volte. Il risultato di questi viaggi è il reportage A prom divided sulla Montgomery county high school.

Nel 2009 il New York Times pubblica il lavoro di Laub, scatenando l’indignazione dell’intera nazione e spingendo la comunità di Mount Vernon a organizzare balli “integrati” a cui possano partecipare studenti neri e bianchi. Ma nel gennaio 2011, Justin Patterson, un nero di 22 anni, muore ucciso da un bianco, Norman Neesmith, e questo fatto sconvolge la città che aveva ripreso a sperare dopo l’introduzione degli eventi “integrati”.

Gillian Laub decide così di continuare a esplorare le problematiche razziali nella zona, intervistando i familiari e gli amici di Patterson, gli abitanti e i politici locali. Per l’autrice nasce l’esigenza di ampliare le foto con il video, per fare sentire la voce dei protagonisti di questa storia e realizza il documentario Southern rites, trasmesso lo scorso maggio su Hbo. “La transizione da foto a film è stata necessaria. Mi sono resa conto che le persone avevano così tanto da dire e questo era un mezzo migliore per rendere tutte le complessità e le sfumature della situazione”.

Le foto di Southern rites sono diventate anche un libro e sono in mostra nella galleria Benrubi di New York fino al 27 giugno 2015.

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