Dal marzo del 2015 lo Yemen è diviso da una guerra civile che coinvolge l’esercito governativo, i ribelli houthi, i miliziani di Al Qaeda e una coalizione di paesi arabi impegnati nei bombardamenti aerei. Si stima che i combattimenti abbiano causato diecimila morti, tra cui quasi quattromila civili.
Ma nei villaggi sul monte Dhalamlam, nella provincia occidentale di Raymah, gli abitanti sono al riparo dalla guerra. Abituati a uno stile di vita essenziale e antico, senza elettricità né acqua corrente, gli abitanti del luogo non hanno sofferto l’impatto della guerra come in altre parti del paese. La loro vita quotidiana comincia all’alba e finisce al tramonto, i pasti sono cucinati sul fuoco, i trasporti di merci avvengono a piedi, a dorso di mulo o su cabine azionate da carrucole.
Lo Yemen è uno dei paesi più poveri del mondo, al 160° posto su 188 nell’indice di sviluppo umano delle Nazioni Unite. Quasi la metà dei suoi abitanti vive in povertà, una condizione endemica nelle aree più remote e inaccessibili. Secondo l’Unicef, un milione e mezzo di bambini yemeniti sono malnutriti, una situazione aggravata dal conflitto, che ha causato una carenza di cibo e opportunità di lavoro.
Le foto di Abduljabbar Zeyad sono state scattate nei villaggi sul monte Dhalamlam, tra maggio e giugno del 2016.
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