12 giugno 2017 17:28

Nel 2014 l’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali ha condotto uno studio per capire in quali paesi europei i transgender sono maggiormente discriminati. Uno di questi è l’Italia, in cui il percorso di transizione è ancora lungo e faticoso.

A partire da questi dati, il fotografo Fabrizio Giraldi ha realizzato il progetto I am, che raccoglie i ritratti e le storie di chi ha deciso di compiere questo passo. Scegliendo la forma del dittico, Giraldi ha messo accanto le foto di oggi, dopo i trattamenti a cui si sono sottoposti, con le foto di archivio, scelte dai protagonisti stessi per mostrare la loro vecchia identità. “A ognuno ho chiesto di portare una foto di loro prima della transizione”, racconta l’autore. “Molte le foto buttate, ne restano poche”. I am è la testimonianza importante di una realtà ignorata o derisa ancora da molti e vuole aiutare coloro che hanno difficoltà a relazionarsi con il corpo in cui vivono.

I am è stato realizzato grazie al contributo del circolo di cultura omosessuale Mario Mieli e Roma pride, e sarà esposto nella galleria Roam photography fino al 28 giugno. L’evento fa parte del festival Fotoleggendo che inaugurerà il 16 giugno con mostre, workshop, incontri e letture portfolio nello Spazio factory La Pelanda del museo Macro di Roma.

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