24 aprile 2019 15:27

Il fascino delle giostre ha radici lontane, nei giochi rituali delle società contadine e nelle fiere popolari, dove oltre agli scambi commerciali trovavano spazio artisti di strada, acrobati e indovini. Dalla fine del settecento, l’evoluzione tecnologica ha trasformato anche le forme di intrattenimento, facendo nascere i primi luna park.

La mostra Giostre! Storie, immagini, giochi – al palazzo Roverella di Rovigo, fino al 30 giugno – costruisce un percorso storico e narrativo attraverso una selezione tra più di sessanta fotografi, dall’ottocento a oggi. Nelle immagini di autori come Robert Doisneau, Luigi Ghirri e Mario Giacomelli, le giostre sono un mezzo per osservare la società e per portare avanti riflessioni più ampie sul gioco, l’infanzia, la vita e il tempo che passa.

Accanto alle foto, l’allestimento include altri modi con cui sono state raffigurate le giostre: manifesti, dipinti, modellini e oggetti di uso comune, come carillon e orologi. L’installazione Donkey roundabout (2009) di Stephen Wilks e il cortometraggio Jodi delle giostre (2011) di Adriano Sforza forniscono le letture più contemporanee sul tema. La mostra è realizzata in collaborazione con il Museo storico della giostra e dello spettacolo popolare di Bergantino-Rovigo.

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