21 maggio 2021 17:16

Il centro internazionale di fotografia di Palermo, fondato da Letizia Battaglia, ospita la prima grande retrospettiva italiana dedicata al fotografo e regista Miron Zownir nato nel 1953 a Karlsruhe, in Germania. Intitolata Zeitwirdknapp/Non c’è più tempo – Retrospektive 1977-2019, raccoglie più di settanta immagini scattate soprattutto tra New York, Berlino e Mosca.

Nelle sue immagini sono ritratti spesso personaggi che vivono ai margini della società: “La loro vita è così dura e brutale che merita il mio rispetto e la mia attenzione. E poi spesso è ignorata dai mezzi d’informazione e dalla maggior parte delle persone”, dice Zownir in un’intervista.

La mostra raccoglie dai primi scatti che Zownir ha realizzato negli anni settanta nella piena esplosione del fenomeno punk della Berlino Ovest e di Londra, alle fotografie del periodo americano degli anni ottanta, in cui ha raccontato la scena gay, il mondo della prostituzione e della tossicodipendenza; fino a quelli di Mosca, in cui l’artista ha denunciato il declino dell’ex Unione Sovietica.

“Miron Zownir è dotato di un fortissimo talento per il teatro. E il suo teatro si è infiltrato, fin dall’inizio, nella sua ricerca fotografica. Gli attori del suo teatro sono gli uomini, le donne, i transessuali, i disabili e i malati che ha incontrato durante le sue esplorazioni urbane e suburbane, riuscendo quasi sempre a coglierli in quel momento in cui erano disposti a offrire il loro essere corpo, in un gesto di estrema efficacia e di verità”, ha scritto il curatore della mostra Gaetano La Rosa.

La mostra, sostenuta dal Goethe-Institut Palermo, è accompagnata dal volume Apotheosis and derision - The living theater of Miron Zownir, pubblicato da PogoBooks Berlin.

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